Giustizia per Carlo
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Il 17 febbraio 2014 alle due e mezzo di notte, in via Garibaldi al Gianicolo, un lungo cacciavite entrava nel cuore di mio figlio Carlo. Quel giorno Carlo e Francesco, i miei due figli, tornavano a casa dopo un concerto. Carlo scese dalla macchina per fare pipì, lasciando la radio della macchina accesa. A quel punto, un uomo che viveva nel caravan lì parcheggiato, uscì dal caravan e colpì Carlo con un cacciavite. Francesco spinse Carlo a rientrare in macchina, Carlo chiuse gli occhi e non si riprese più.
Lo scorso anno si è chiuso il processo sull'assassinio di mio figlio e il colpevole sta scontando la sua pena.
I debiti per le spese legali sono ancora tanti, oltre alle spese che abbiamo già dovuto sostenere di tasca nostra.
Non abbiamo ricevuto nessun risarcimento, tranne un piccolo contributo da parte del Comune di Roma, con la sua precedente Giunta.
Chiediamo un aiuto per saldare le spese legali, che al momento ammontano a circa 15000 euro.
Questo rappresenterebbe per noi un contributo per mantenere viva la memoria di Carlo, e il significato di legalità che abbiamo voluto dargli.
Ho sempre voluto che la morte di Carlo diventasse simbolo di solidarietà e di non violenza; rendere Roma un posto più piacevole in cui vivere, un ambiente più sicuro.
Tutto questo in nome di Carlo, che ha pagato l'insicurezza e il degrado della città che più amava.
Lo scorso anno si è chiuso il processo sull'assassinio di mio figlio e il colpevole sta scontando la sua pena.
I debiti per le spese legali sono ancora tanti, oltre alle spese che abbiamo già dovuto sostenere di tasca nostra.
Non abbiamo ricevuto nessun risarcimento, tranne un piccolo contributo da parte del Comune di Roma, con la sua precedente Giunta.
Chiediamo un aiuto per saldare le spese legali, che al momento ammontano a circa 15000 euro.
Questo rappresenterebbe per noi un contributo per mantenere viva la memoria di Carlo, e il significato di legalità che abbiamo voluto dargli.
Ho sempre voluto che la morte di Carlo diventasse simbolo di solidarietà e di non violenza; rendere Roma un posto più piacevole in cui vivere, un ambiente più sicuro.
Tutto questo in nome di Carlo, che ha pagato l'insicurezza e il degrado della città che più amava.
Organizer
Giuliana Bramonti
Organizer
Rome, LZ