Iniziative in memoria di David Solazzo
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Aiutaci a sostenere la seconda edizione dei premi “David Solazzo”.
Vogliamo fare in modo che l’impegno di David per la diversità bio-culturale possa continuare tramite il lavoro di altri ragazzi come lui, anche dopo che la sua giovane vita è stata strappata via violentemente a Capo Verde e nonostante che le autorità locali continuino a non impegnarsi per far luce su cosa sia accaduto davvero in quella terribile notte del 1 maggio 2019.
David aveva solo 31 anni quando è stato trovato morto dissanguato per una ferita da taglio a Capo Verde, il 1 maggio 2019. David era un agronomo fiorentino e stava lavorando come cooperante per un progetto di valorizzazione della diversità bio-culturale dell’Isola di Fogo. Sarebbe dovuto rientrare nella sua Firenze il giorno successivo e ricongiungersi con la sua compagna, i genitori e la sorella. Invece, le autorità locali del paesino di Sao Felipe hanno dissequestrato l’appartamento dove è stato trovato il corpo di David dopo solo 48 ore e non hanno neanche fatto intervenire la polizia giudiziaria, avanzando una sbrigativa ipotesi di "incidente domestico”. Questa ricostruzione, però, non ha mai convinto, perché ci sono troppi interrogativi privi di risposta su ciò che è davvero accaduto. Le incongruenze sono rese ancora più inaccettabili dal silenzio delle autorità capoverdiane verso i legali della famiglia e verso la Procura di Roma, dove è stata aperta un'indagine per omicidio volontario, bloccata, di fatto, dalla mancanza di collaborazione e supporto istituzionale. Nonostante questa straziante ingiustizia, contro la quale la famiglia di David sta quotidianamente ancora lottando, abbiamo ritenuto che il modo migliore per tenere in vita la memoria di David sia quello di ricordarlo tramite la sua dedizione al tema della diversità bio-culturale che lo aveva portato a lavorare in Africa.
Per dimostrare che la sua giovane vita stroncata violentemente a Capo Verde meriti attenzione e rispetto, invece che essere ignorata nel silenzio delle istituzioni, sono stati istituiti i premi “David Solazzo”, che ti chiediamo di supportare tramite questa raccolta fondi.
Si tratta di due bellissime iniziative organizzate dagli amici e dalla famiglia di David, in collaborazione con il DAGRI dell’Università di Firenze e l’ONG per la quale David lavorava, COSPE: una borsa di studio su un progetto di promozione della diversità bio-culturale e un premio per la miglior tesi di laurea sul tema della diversità bio-culturale, così caro a David.
La prima edizione ha visto già la partecipazione di numerosissimi giovani e l’assegnazione dei premi a due progetti che David avrebbe amato profondamente: “Il sistema agroforestale Kuxumr Rum del popolo Ch’Orti, Guatemala” e “Donne e comunità indigene della Bolivia contro i cambiamenti climatici”.
Considerato il successo della prima edizione, vogliamo continuare a dare opportunità ad altri giovani tramite una seconda edizione e abbiamo bisogno del tuo contributo.
David aveva iniziato la sua brillante carriera in ambito di cooperazione internazionale e ricerca scientifica sul tema della diversità bio-culturale proprio con un progetto in Angola, grazie al quale aveva scoperto la sua passione per la diversità della vita in tutte le sue manifestazioni: biologica, linguistica e culturale. Tramite l’attento ascolto dei popoli locali e delle loro tradizioni rurali, aveva sviluppato la sensibilità di comprendere le specificità del territorio e le esigenze delle popolazioni, per poi poter adottare misure che si integrassero in maniera organica e rispettosa delle loro tradizioni culturali e colturali.
La sua vita, il suo percorso professionale e i suoi tanti progetti sono stati interrotti violentemente a Capo Verde, ma il suo impegno in tema di diversità bio-culturale deve continuare a vivere tramite le opportunità che questa seconda edizione dei premi “David Solazzo” vuole dare ad altri giovani motivati come lui.
Dona ora per renderlo possibile.
Segui la nostra pagina Facebook: GiustiziaperDavidSolazzo
Grazie di cuore.
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David aveva solo 31 anni quando è stato trovato morto dissanguato per una ferita da taglio a Capo Verde, il 1 maggio 2019. David era un agronomo fiorentino e stava lavorando come cooperante per un progetto di valorizzazione della diversità bio-culturale dell’Isola di Fogo. Sarebbe dovuto rientrare nella sua Firenze il giorno successivo e ricongiungersi con la sua compagna, i genitori e la sorella. Invece, le autorità locali del paesino di Sao Felipe hanno dissequestrato l’appartamento dove è stato trovato il corpo di David dopo solo 48 ore e non hanno neanche fatto intervenire la polizia giudiziaria, avanzando una sbrigativa ipotesi di "incidente domestico”. Questa ricostruzione, però, non ha mai convinto, perché ci sono troppi interrogativi privi di risposta su ciò che è davvero accaduto. Le incongruenze sono rese ancora più inaccettabili dal silenzio delle autorità capoverdiane verso i legali della famiglia e verso la Procura di Roma, dove è stata aperta un'indagine per omicidio volontario, bloccata, di fatto, dalla mancanza di collaborazione e supporto istituzionale. Nonostante questa straziante ingiustizia, contro la quale la famiglia di David sta quotidianamente ancora lottando, abbiamo ritenuto che il modo migliore per tenere in vita la memoria di David sia quello di ricordarlo tramite la sua dedizione al tema della diversità bio-culturale che lo aveva portato a lavorare in Africa.
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La prima edizione ha visto già la partecipazione di numerosissimi giovani e l’assegnazione dei premi a due progetti che David avrebbe amato profondamente: “Il sistema agroforestale Kuxumr Rum del popolo Ch’Orti, Guatemala” e “Donne e comunità indigene della Bolivia contro i cambiamenti climatici”.
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David aveva iniziato la sua brillante carriera in ambito di cooperazione internazionale e ricerca scientifica sul tema della diversità bio-culturale proprio con un progetto in Angola, grazie al quale aveva scoperto la sua passione per la diversità della vita in tutte le sue manifestazioni: biologica, linguistica e culturale. Tramite l’attento ascolto dei popoli locali e delle loro tradizioni rurali, aveva sviluppato la sensibilità di comprendere le specificità del territorio e le esigenze delle popolazioni, per poi poter adottare misure che si integrassero in maniera organica e rispettosa delle loro tradizioni culturali e colturali.
La sua vita, il suo percorso professionale e i suoi tanti progetti sono stati interrotti violentemente a Capo Verde, ma il suo impegno in tema di diversità bio-culturale deve continuare a vivere tramite le opportunità che questa seconda edizione dei premi “David Solazzo” vuole dare ad altri giovani motivati come lui.
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Organizer
Alessandra Solazzo
Organizer
Florence, TC