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Diamo il meglio a Giovanni

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Lettera aperta a tutti voi.
Questa è la storia di Giovanni ,per gli amici Giò! È nato il 3 novembre 2016, a Cittadella, in provincia di Padova, affetto da emimelia tibiale destra, il che significa che lui è quel bimbo ogni milione di vivi,che nasce senza la tibia.
Sin dal primo momento in cui si è affacciato alla vita, ha dovuto lottare per la sua gamba. Anzi , tutto è iniziato molto prima.
Era il 2016, marzo. Aspettavo quelle bellissime lineette del test di gravidanza con così tanta ansia, soprattutto quando solo un paio di mesi prima avevo vissuto un aborto con successiva revisione uterina. Non posso negare di aver fatto quel test mano nella mano con Miriam, la mia prima figlia, e di aver gridato assieme a lei, piangendo: aspettiamo un bambinooo!
Dopo la gioia iniziale, le prime emorragie,  le corse in ospedale,  la paura che anche questo piccolo puntino svanisse nel nulla. E la sorpresa di vederlo invece con un cuore forte, due manine e due piedini! Solo successivamente mi avrebbero spiegato che la gravidanza era iniziata gemellare, e che quelle perdite erano segno che qualcosa stava succedendo.
Alla visita delle 12 settimane,  la doccia fredda. Quella notizia che uccide dentro. La scoperta che in quel bimbo tanto desiderato,  tanto sognato, qualcosa non andava, la sua gamba destra non aveva una conformazione normale. Cosa non andava? Davanti a noi si prospettavano le peggiori sentenze, alcune incompatibili con la vita, anche se tutto il resto, ogni organo risultava perfetto.
Nel mio cuore, sapevo già che, qualsiasi cosa sarebbe successa, io una speranza, un'opportunità gliela avrei data.
In quel momento, correvano solo i giorni, le settimane,  ma io mi sentivo impotente. Ciò che avrei potuto fare era solo sottopormi a visite, amniocentesi. Così feci.
E quando abbiamo sentito squillare il telefono, per le prime risposte, il nostro cuore ha ripreso a battere.  Un maschietto, e dall'amniocentesi ed altri esami genetici,  non c'era alcuna alterazione,  mutazione.  Giovanni. Così si sarebbe chiamato,  e nonostante le millemila visite ed ecografie, abbiamo realizzato che sarebbe nato, che avrebbe avuto quell'opportunità di ricevere e regalarci tanto amore.
Nel frattempo,  ogni visita ci raccontava un pò di più della sua gamba speciale. Si, speciale, perché fino alle 16 settimane di gestazione, il piedino destro era attaccato al ginocchio, non c'era accenno di altre ossa tra piede e ginocchio. E c'è chi lo chiama magia, chi miracolo, chi destino, ecco all'ecografia successiva, iniziare a formarsi qualcosa tra il ginocchio e il piede.  In quel momento, nessuno ha saputo dirci quale osso fosse, ma ciò che contava era che ci sarebbe stato qualcosa !
A 23 settimane, un rinomato ginecologo dell'ospedale di Padova,  si è rifiutato di far assistere Miriam,  la sorellina, all'ecografia di secondo livello, definendolo un mostro. Si, avete capito bene. Quella parola, ancora risuona nella mia mente, perché ha lacerato il mio cuore. Il mio bimbo, un mostro? Cosa può aver provato Miriam,  io non lo so ancora, ma di certo, certe persone non dovrebbero avere la facoltà di rapportarsi a chi già soffre.
Presa dallo sconforto,  ho chiamato lo studio privato che mi seguiva. Il mio ginecologo privato, che vorrei citare, il dottor Vito Pizzo, è stato un angelo, ci ha fatto correre nel suo studio, con Miriam,  e attraverso una bellissima eco 3D le ha mostrato il suo fratellino, un bellissimo musino imbronciato! Ecco, vedete, a volte basta davvero poco per regalare un sorriso a qualcuno,  anche nei momenti più neri.
I mesi passavano, e Giovanni si faceva sentire sempre di più,  facendoci sentire che , nonostante tutto, lui stava bene.
Ma si sa, arriva sempre quel colpo di grazia che mannaggialamiseria,  ci prova a rovinare tutto.
Perché attorno alle 30 settimane, Giovanni ha iniziato a crescere poco, a nutrirsi poco, al punto da costringere i medici a ricoverarmi per permettere al piccolo di nutrirsi di più,  e permettere loro di monitorare i flussi( scoprendo così un'arteria ombelicale singola). 20 giorni, infiniti, ma che hanno regalato al piccolo 500 gr di peso!
E così, a 39 settimane, i medici sceglieranno che sicuramente Giovanni crescerà meglio se lo faranno nascere! Induzione,  anzi una serie di induzioni che sembravano non portare risultati finché quella notte, dopo aver mangiato una buonissima panna cotta, non riuscivo più a stare sdraiata, passando dal corridoio alla doccia, ripetutamente.. chiamavo mio marito  Bruno, che con voce da sonno mi rispose di aspettare, che voleva dormire un pò.  Certo, aspetta che lo dico a nostro figlio!
Finalmente, dopo tante ore di travaglio, alle 11.53 del 3 novembre, è arrivato lui, 2,360 di amore, occhi neri come la notte, ma spalancati, ed io non ho più capito niente. Non mi importava della sua gamba, non mi importava niente , volevo solo stringerlo a me,  e sapere che stava bene!
E Miriam,  lei, che appena l'ha visto, mi ha abbracciata e piangendo mi ha detto " Mamma grazie! Hai dipinto un quadro perfetto, bellissimo ". Esatto,  così ha definito il fratellino, a soli 6 anni, cancellando, lei, ogni ferita che le brutte notizie passate mi avevano inferto.
Iniziava la nostra vita a quattro, senza tregua ovviamente.
Giovanni è nato non solo con questo problema alla gamba destra, ma col piedino sinistro torto.
I primi gessi a Genova, al Gaslini, a soli 20 gg , con cambio settimanale,  per permettere alla sua gamba una postura più corretta possibile.
5 gennaio 2017 tenotomia e gessi. Poi il tutore, h24 dalla coscia al piede.
Arriva poi la sentenza.
EMIMELIA TIBIALE DESTRA TOTALE.
Cos'è questa cosa? Cercando su internet, solo l'immagine di una rana con questa malformazione appariva. E niente, per me era il buio totale.
Al Gaslini ci verrà poi comunicato che loro sono in grado di svolgere quell'intervento che avrebbe corretto questa malformazione. 
La gioia. Tanta gioia in quella comunicazione .
In quel medico affidavo me stessa, la salute di mio figlio, credevo in lui ad occhi chiusi.
Il primo intervento,20 marzo 2018 ,purtroppo non rispetta quanto pianificato, e crea ulteriori danni, in Italia non curabili,la cui unica soluzione dignitosa è l'amputazione. Viene infatti praticata l'artrodesi, che andrà a fondere perone, eliminare la cartilagine di accrescimento, assieme al femore.
E nessuno ce l'ha comunicato! Lo abbiamo scoperto noi, che nemmeno al peggior nemico posso augurare di scoprire una cosa del genere così. Perché, alla visita dei 40 gg dalla gessatura, un altro medico, alla mia curiosità di " quando avrebbe potuto iniziare a muovere il ginocchio " , è diventato bianco come un lenzuolo,  e balbettando ci ha detto queste parole " signora, mi spiace essere io a comunicarle ciò,  non so chi le abbia detto che suo figlio avrebbe mosso il ginocchio,  ma non potrà mai succedere, perché è stata praticata un'artrodesi ".
In quel momento, il vuoto. Le mie orecchie sentivano solo un fruscio assordante,  i miei occhi vedevano tutto nero, e mio marito mi ha sorretto. Com'era possibile che un medico tanto rinomato,  tanto famoso e conosciuto per la sua bravura, avesse fatto questo al mio bambino, un bimbo di poco più di 17 mesi? Ma soprattutto, perché non è uscito dalla sala operatoria e non ce ne ha parlato, prima di svolgere una pratica irreversibile?? Perché prenderci in giro facendoci credere in un sogno che MAI sarebbe potuto avverarsi?
Mentre tornavamo a casa, la mia mente aveva le sembianze di un vortice che con forza mi risucchiava dentro me stessa. E non riuscivo a trovare risposte alle mie domande.
Una volta giunti a casa, ho aperto il mio portatile, ed è iniziata la mia folle ricerca ad una soluzione.
Cerca Erika,  cerca più a fondo, dev'esserci una speranza, non puoi rassegnarti a vedere tuo figlio con una protesi, o peggio, con una gamba non funzionale,  una gamba che mai avrebbe potuto farlo correre, pedalare, ballare, vivere un'infanzia,  una vita con pochi limiti. Ho contattato ogni singolo reparto di ortopedia in Italia , ogni medico pubblico o privato,  cliniche europee. E le sole risposte che ricevevo erano che l'amputazione sarebbe stata la migliore soluzione per un bimbo così piccolo. Amputazione che sono arrivata a rassegnarmi, vedendola come unica alternativa all'ulteriore danno subìto. 
Ed eccola lì, quando meno me la sarei aspettata, la speranza. Bartek, bimbo polacco affetto da emimelia tibiale bilaterale, correre in bicicletta. Ma come? La mamma rispose ai miei messaggi, con un solo nome: dottor Dror Paley, Florida.
Immediatamente ho preso contatti con questo, allora sconosciuto medico, che tutti descrivevano come un mago, il mago delle ossa.
E che prontamente ci ha risposto. Ci avrebbe comunicato una data disponibile per visitare Giovanni a Varsavia.
Era solo giugno però..  come poter aspettare con le mani in mano?
Abbiamo iniziato a richiedere documentazione,  cartelle cliniche, appuntamenti con quel dottore che ha ridotto la sua gamba così, appuntamenti con altri medici famosi. Più documentazione avevamo, più un domani avremmo potuto rivalerci sul danno subìto. Perché quello che è successo a Giovanni,  non debba più succedere. O sei, o non sei in grado di pianificare un intervento così grosso e importante, rispettando i protocolli. Non ci sono se o ma che tengano.
Qual'è la parte che ha fatto bollire a mille il mio sangue? Quel famoso giorno di settembre, in cui, alla visita dei sei mesi post intervento, a Genova,  ho prontamente illustrato al famoso medico, la nostra decisione di recuperare questo danno all'estero,  perché non potevamo accettare che nostro figlio non potesse articolare il ginocchio.
Il medico si alza, con fare arrabbiato di chi non si aspettava una comunicazione simile, e ci chiede chi mai ci avesse detto che Giovanni non avrebbe mai piegato il ginocchio,  che portandolo a fisioterapia, piano piano avrebbe articolato la gamba, mostrandoci dei raggi x dove lui già sapeva, la cartilagine non si sarebbe potuta vedere.  Ignaro che noi in realtà, sapessimo tutto. E così è stato, glielo ho lasciato credere. Perchè basta, avrebbe finito di giocare alla cavia  di laboratorio con mio figlio.
D'altro canto, la fisioterapia, a livello articolazione,  non dava cenni di movimento, zero assoluto. Tanto che la dolce Marina , tremava ogni volta che provava, per paura di sentire la sua gamba rompersi tra le mani.
A dicembre, appuntamento con un rinomato medico ortopedico,  oramai non più praticante la chirurgia,  ma che con un'accurata visita,ha confermato e sottoscritto che questa artrodesi era stata praticata nella gamba di nostro figlio. " Signora, vada dal dottor Paley,  è l'unico che può darle speranza."
Nel frattempo, veniva fissato l'appuntamento a Varsavia per il 28 gennaio 2019..
Nonostante l'imbarazzo che due genitori possono provare nel chiedere aiuto,apriamo una raccolta fondi, ed un comitato, chiamati DIAMO IL MEGLIO A GIOVANNI, i cui fondi raccolti serviranno a sostenere le spese delle sue cure.
Gli aiuti arrivano, tantissimi,parenti,amici, conoscenti e non, prendono a cuore Giovanni come fosse il loro bimbo! Eventi,vendite di torte,donazioni, iniziano a portare buoni frutti!
E così arriva il giorno,il 28 gennaio, giorno della visita.
Ho scelto di raccontarvi questa giornata ,così,come un giorno la leggerà Giovanni, come fosse la pagina di un diario.

"La sveglia suona alle 7...ma io sono sveglia dalle 5... tanta agitazione, ansia,paura,e tanta speranza..la certezza che qualsiasi cosa faremo,sarà la cosa giusta per te!
Ci prepariamo, tu bellissimo come sempre,io con occhiaie e mal di pancia,ed anche Miriam e papà ,andiamo a fare colazione e ci dirigiamo verso il medicover hospital, dove alle 10 il dottor Paley ti visiterà.
Una clinica pulita,spaziosa,ordinata, accogliente..
Ad accoglierci arriva Anna, una ragazza che parla italiano così bene da poterci parlare di tutto! Ci racconta che è sposata con un milanese, e che ha vissuto a Milano per 10 anni, tornando in Polonia quasi due anni fa!
Ci accompagna nella stanza dove incontreremo Paley, ed io quasi fatico a respirare..Tu dormi, io ti accarezzo, vorrei svegliarti, farmi rassicurare da te.. ma parlo,e parlo con Anna, come un disco rotto, senza mai fermarmi.
La porta si apre.. eccolo.. un uomo alto,pacato,non saprei dire quanti anni lui abbia, ma li porta molto bene. Parla un italiano con accento americano,e qualche parola di spagnolo! Si siede e iniziamo a parlare.. ti spoglio e tu stranamente sei un angelo, non hai paura di lui..ti visita e ci chiede: cosa è stato fatto qui? Chi lo ha operato? Alla mia risposta: B. A Genova, abbassa gli occhi e ci dice ciò che non avremo voluto sentire..: qui è stata fatta una artrodesi. Ma non posso esprimere con certezza ,senza vedere una radiografia di oggi. Andate a fare i raggi,io vi aspetto qui.
Usciamo, molto provati, ma con te in braccio io mi sento al sicuro, non sento il tuo peso,e nemmeno il mal di schiena, sento solo che sei il mio rifugio. Accenniamo un sorriso a Miriam, che non sa nulla, e che durante la visita ha letto il suo libro! Anna ci accompagna a fare i raggi, e poi torniamo a sedere in sala d'attesa..
Accanto a noi siedono una mamma ed un papà, provatissimi, con in braccio un bimbo bellissimo, che sembra avere la tua stessa malformazione. Iniziate a giocare assieme,mentre io e la mamma tentiamo un dialogo italo croato inglese.. il suo bimbo ha 14 mesi ,senza la tibia,senza rotula, ha il femore biforcuto, e i piedi a chela di granchio..programmata amputazione per agosto.. Ci guardiamo, non serve nessuna parola per sentirci così vicine.. credo i nostri occhi avessero la stessa sofferenza, quel buco al cuore che non saprei descrivere. Il dottore li chiama in studio, dà loro appuntamento,escono ,ci salutiamo, e tra me e lei c'è uno sguardo forte come un abbraccio..non so nemmeno il suo nome o se la rivedrò.( il destino ha voluto che da settembre 2019 ad oggi , saremo diventate due amiche inseparabili,  due sorelle)
Tocca a noi... confermata artrodesi... dentro una rabbia...verso me stessa, verso chi per un anno ci ha illusi ,presi in giro. A marzo l'intervento stabilito e descritto nella cartella clinica era centramento del perone. Con annessa fisioterapia e tutore atti a acquistare e recuperare articolazione del neo ginocchio e della neo caviglia. Cosa può esserci di articolabile in una artrodesi????
Paley ci mostra i raggi appena fatti e ci parla, ci spiega come e cosa fare. Ci sono tre possibilità, due lunghe,faticose, anche dolorose e costose oltre le nostre aspettative.. Una rapida, economica funzionale.
Innanzitutto dovremo fare una risonanza magnetica per vedere quanta cartilagine di accrescimento è rimasta su femore e caviglia. Dopodiché:
1. se c'è cartilagine di accrescimento sufficiente sul femore dove è stato piantato il perone, sul ginocchio, si distrugge artrodesi e ricostruisce l'articolazione e poi si allunga.( funzionalità quasi ottima, i costi saranno molto sopra le cifre precedentemente prospettate saranno almeno 4 interventi da fare esclusivamente in Florida)
2. se non c è cartilagine, si allunga e basta ,mantenendo una gamba rigida. ( costi altissimi,funzionalità della gamba buona ma niente flessione, anche essi da svolgere solo in Florida)
3. amputazione e protesi.( costi medi,funzionalità data da una protesi, si può svolgere a Varsavia( non contempliamo tale opzione))
Paley ci consiglia di fare la rm qui, entro giovedì in modo da visualizzare il tutto e darci il piano di intervento da poter scegliere.
Io mi sento distrutta, vuota.. colpevole. È mia la colpa di tutto ciò o almeno ne sono in parte responsabile. Ma ora la speranza di poter correggere la tua gamba,è certezza,è sempre più vicina,ora sappiamo, ora dobbiamo solo aspettare rm e date.
Salutiamo Paley, certi che solo lui toccherà ancora la tua gamba.
Anna ci rassicura che si occuperà lei di prenotare la rm e mi contatterà.
Andiamo a pranzare,anche se la fame è pari a zero. Devo sorridere, devo restare positiva e forte, dopotutto,in un modo o nell'altro, la tua gamba sarà meravigliosa, la tua vita sarà meravigliosa!
Portiamo Miriam al Dollhouse museum, tu e lei vi divertite un sacco!
Usciamo,attraversiamo la strada dal sottopasso, e davanti a noi una distesa di negozi di ogni tipo! Mi fiondo da Tiger a prenderti un regalino, un libro da colorare con la penna ad acqua! Ci inoltriamo poi in una via, e magia... il cielo inizia a piangere neve,sempre più forte,sempre più intensamente...mi aiuta a nascondere la tristezza e il malumore..
Varsavia è proprio stupenda, un sogno, mi fa sentire a casa. Percorriamo la Royal Route, stupenda, sotto la neve..
Dopo aver preso una cioccolata calda ,mi sento male.. ma poco dopo,in auto,mi riprendo..
Torniamo in hotel, mi spoglio, e senza nemmeno far la doccia ,mi metto a letto..
Poi invece,scelgo di vestirmi, ed andiamo a cenare, noi 4,uniti ,come la famiglia che siamo.
Anna mi scrive: Mi sa che bisognerà farla in Italia. Sarà difficile trovare il posto che la può svolgere in così poco tempo, perchè serve l'anestesista con la preparazione specifica (perchè Giovanni è piccolo)Ho chiamato tanti posti oggi, sentirò ancora uno domattina e vi farò sapere.È importante fare l'esame ad alta qualità e nello stesso tempo senza alcun rischio per piccolo paziente,che venerdì mattina dovrà prendere l'aereo. Ci sentiamo domani...
Ecco..Ci sentiamo domani..buonanotte"
Infatti, così abbiamo fatto. Appena tornati a casa, abbiamo preso appuntamento per una risonanza magnetica in anestesia totale, che sarebbe stata effettuata a marzo, in Italia, ospedale di Camposampiero (Pd).
Abbiamo così inviato tutta la documentazione cartacea e digitale al dottor Paley,  che pochi giorni dopo, nel bel mezzo della notte, ci invia la mail più bella che potessimo ricevere.
" Posso salvare la gamba di Giovanni,  perché attorno alla testa del perone e del femore c'è ancora cartilagine di accrescimento sufficiente per ricostruire un ginocchio."
Cosa ho provato? È stato come mettere al mondo Giovanni una seconda volta.  Gioia , eccitazione,  paura.
Iniziava per noi una corsa contro il tempo.  Raccogliere i fondi necessari per portare Giò in Florida,presso il Paley institute .
A fine giugno 2019, salutiamo l'Italia per volare in Florida, dove, assieme alla sua equipe,il dottor Paley ha operato mio figlio per 3 volte: 11 luglio( dislocazione perone e reversione artrodesi e applicazione fissatore esterno) 12 settembre(ricostruzione del ginocchio e dei legamenti)e 10 dicembre(rimozione fissatore,  pulizia dei pin d'accesso)! Il tutto ad un costo altissimo, 400.000 euro, che grazie ad una infinità di persone dal cuore immenso, abbiamo raccolto! Gli interventi hanno restituito 3 cm di lunghezza al perone e 90° di flessione del ginocchio,risultato che ancora mi da i brividi( la nostra aspettativa era di appena 20 °) .
Prima del nostro rientro in Italia, quasi un'anno dopo,  a giugno 2020, il dottor Paley ci comunicherà che circa annualmente,  massimo ogni 2anni, dovrà sottoporre Giovanni a diversi interventi correttivi e di allungamento,  almeno fino allo sviluppo completo.
Così la vita ci ha messo davanti una nuova sfida, raccogliere 150.000€ per l'intervento successivo, intervento programmato 23 marzo 2021 .
In quei mesi  in Italia,  si è messo di mezzo pure il covid, a bloccare la strada alla raccolta dei fondi, che si è dimostrata più difficile di quanto potesse esserlo.
Ed una volta raggiunta la cifra da pagare, siamo saliti nuovamente in quell'aereo per la Florida, stavolta senza nostra figlia,  che a settembre avrebbe iniziato la prima media, e non avrebbe potuto perdere troppe ore di lezione. Questo è stato uno dei momenti più crudeli della mia vita.. vivere lontana mezzo mondo dalla prima metà del tuo cuore.  Ad oggi sono 10 mesi che siamo lontane l'una dall'altra. E fa sempre più male .
A marzo 2021 Giovanni entra in sala operatoria, per l'intervento di allungamento del perone e rimozione chiodi interni e dopo meno di 24 ore, ci dimettono, si, perché lui già camminava per il reparto, con quell'enorme fissatore.
A maggio salutiamo papà,  che torna in Italia per non utilizzare tutto il congedo straordinario concessogli. E restiamo soli.
A luglio, la vita decide di darci due colpi di grazia.
Mio papà, nonno Dino,il 12 luglio  viene colpito da ictus emorragico, dal quale si sta ancora piano piano riprendendo,  e il 27 luglio Giovanni viene sottoposto a un intervento d'urgenza perché dei ferri si muovo nella sua gamba,provocando infezione e dolore. 
Il 14 ottobre viene rimosso il fissatore esterno , che ha regalato al perone di Giovanni circa 6 cm di lunghezza !
Dopo un mese di gesso per consolidare tutto il lavoro fatto, il 13 novembre viene finalmente liberata la sua gamba, che sembra un campo minato per quante cicatrici ha, e che io amo immensamente, e viene preparato un tutore che supporterà Giovanni fino al prossimo intervento, in programma per ottobre/novembre 2022, e che avrà un costo altissimo,  compreso tra 150/180.000 €.
Attualmente ci troviamo ancora qui, in West Palm beach,  Florida,  in attesa che arrivi il 31 gennaio 2022, giorno in cui , se Dio vorrà,  torneremo a casa,  anche se , sarà per poco.
Perché scrivere questa lunga lettera?
Perché in tutto questo, nessun medico italiano ha voluto raggiungerci,  imparare, fare pratica presso il Paley institute,  nonostante i numerosi appelli e gridi d'aiuto che io e altre mamme, abbiamo lanciato. La regione Veneto ha stanziato un fondo, per sostenere questo progetto, per sostenere eventuali medici interessati a ciò.
Ma chi per uno, chi per l'altro motivo, nessuno ha ritenuto essenziale tutto ciò.
Questa è la fortuna di nascere rarissimi,  non essendoci molti casi, non viene ritenuto valga la pena cercare una via dignitosa e funzionale per loro. E questo non discrimina la protesi, che in alcuni casi si rende necessaria e essenziale, ma drastica e irreversibile. 
In questa clinica ho vissuto miracoli, ho visto bambini che mai avrei sperato di veder camminare, non solo farlo, ma anche correre, gareggiare, pedalare, saltare!.
Lo slogan della clinica è Making impossible possible.
Vorrei solo questo, un domani, possa realizzarsi anche a casa, in Italia.

Abbiamo davvero bisogno dell'aiuto di tutti, di qualsiasi cifra possiate donare, anche quella che per voi è troppo poco,per noi è quel pezzetto di puzzle mancante! Aiutateci con donazioni, eventi , feste,pranzi ,cene,pizze, piccole o grandi manifestazioni ,qualunque cosa possa aiutarci a proseguire le sue purtroppo costose cure in America. POTETE SEGUIRE LA SUA STORIA ALLA PAGINA "DIAMO IL MEGLIO A GIOVANNI " sul mio profilo privato Molinarolo Erika O su Gofundme alla pagina Diamo il meglio a Giovanni.

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Grazie con tutto il cuore, davvero, la bontà delle persone ci ha portato a realizzare la prima parte del sogno nostro e di Giò, continuate a camminare assieme a noi,tenendoci per mano,il mio cuore si fa piccolo piccolo, pieno di umiltà nel chiedervi questo enorme sacrificio, non posso pensare di non poter riuscire a realizzare questo miracolo. Mamma Erika

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Erika Molinarolo
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