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Diamo una mano ad Issa...anzi due!

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*******TARGET RAGGIUNTO!!! STOP ALLE DONAZIONI!!!*******



(ENGLISH VERSION BELOW)

Ciao a tutti!

Mi chiamo Issa, ho 24 anni e sono nato in Costa d’Avorio.

Sono accolto presso un centro di accoglienza di Milano e ho un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Non ho più 9 dita su 10. Ho avuto un grave incidente lo scorso inverno quando un amico, che aveva condiviso con me il viaggio dall’Africa, mi ha pregato di accompagnarlo a Bardonecchia, sulle alpi, per aiutarlo ad attraversare il confine. Io non avevo intenzione di lasciare l’Italia, ma non potevo lasciarlo andare da solo.

Di fretta, siamo partiti, per la valle d’Aosta. Faceva molto freddo. Lì, a ridosso delle montagne io e il mio amico ci siamo salutati. Era ormai sera, mi sono seduto fuori dalla stazione per passare la notte e aspettare il primo treno per Milano. La stazione era chiusa e ho passato la notte all’aperto. Sento ancora il freddo nelle ossa ogni volta che ci penso. Avevo le mani congelate e le tenevo chiuse a pugno per ripararle dal freddo.

All’alba sono partito, ma le dita delle mani non le sentivo più. Non potevo andare in ospedale perché dovevo rientrare a Milano per non perdere il posto nel centro di accoglienza.

Ho pensato che dell’acqua bollente avrebbe aiutato le mie mani. Quando sono arrivato al centro le mie dita erano tutte andate in necrosi. Mi hanno portato in pronto soccorso, ma non c’è stato più niente da fare. Hanno dovuto amputarmele tutte, tranne il pollice della mano destra.

Se non fossi venuto in Italia non sarebbe successo. Ma sono stato costretto a scappare dal mio Paese, dopo che hanno tentato di uccidermi a colpi di machete.

In costa d’Avorio facevo il muratore e il tassista. Ora, senza dita mi sento inutile. In questi mesi ho studiato moltissimo e ho imparato l’italiano. Sto facendo tutto il possibile per rendermi autonomo, anche se non è facile.

Il mio sogno è trovare un lavoro come giardiniere. Solo delle protesi mi permetterebbero di riprendere l’uso delle mani. Le protesi costano 10 mila euro: metà della spesa riesce a coprirla il progetto SPRAR, mentre l’altra metà è ancora da trovare.

Non vi chiedo di coprire il costo totale, ma di contribuire come potete.

Per me questa è un’occasione fondamentale, significa ricominciare a condurre una vita normale. Per questo chiedo il vostro aiuto! Grazie di cuore per ciò che donerete.

Regia di Marco Jetti (www.marcojetti.com)

ENGLISH VERSION:

Hello everyone!

My name is Issa, I'm 24 years old and I was born on the Ivory Coast. I am a guest in a welcome centre in Milan and I have a residence permit for humanitarian reasons.

I have lost 9 fingers. Last winter I had a serious accident when a friend who was with me on the journey from Africa asked me to accompany him to Bardonecchia, in the Alps, to help him cross the border. I didn’t want to leave Italy, but I could not let him go alone. In a hurry, we left for the Valle d'Aosta. It was very cold. There, just behind the mountains, my friend and I said goodbye.

It was evening, I sat outside the station to spend the night and wait for the first train to Milan. The station was closed, and I spent the night outdoors. I still feel the cold in my bones every time I think of it. My hands were frozen, and I held them in a fist to protect them from the cold. At dawn I left, but I could not feel my fingers anymore. I could not go to the hospital because I had to go back to Milan not to lose my place in the centre. I thought that boiling water would help my hands.

When I got to the centre, my fingers had become necrotic. They took me to the emergency room, but there was nothing left to do. They had to amputate my fingers, all except the thumb of the right hand.

If I had not come to Italy, it would not have happened. But I was forced to leave my country when people tried to kill me with machetes.

In the Ivory Coast I was a bricklayer and a taxi driver. Now, without fingers, I feel useless.

In these last few months I have studied a lot and I have learned Italian. I am doing everything possible to make myself independent, even though it is not easy. My dream is to find a job as a gardener. Only prostheses would allow me to regain the use of my hands. The prostheses cost 10,000 euros; the SPRAR project can provide half of the cost, while the other half still has to be found. I do not ask you to cover the total amount, but to contribute as much as you can. For me this is a fundamental opportunity, it would mean the chance of starting to lead a normal life again.

That's why I am asking for your help! Thank you very much for whatever you can donate.

Filmed and directed by Marco Jetti (www.marcojetti.com)
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