A family from Gaza is looking for hope

Between nostalgia and present, a family from Gaza is looking for hope. (Scorrere in basso per la traduzione in italiano)

Hello everybody, my name is Haedy, I live in Italy, I created this fundraiser on behalf of my dear friend Boolos Swailem.

Boolos’s letter to the world:

Several months have passed, and the feeling of abandonment and non-existence is escalating day by day. This feeling has consumed me until this moment where you are reading my simple words. I felt a glimmer of hope to find some happiness, even if it’s wasn’t enough to quench the fires raging inside me.

Boolos Swailem, a 25 years old university graduate from the school of dentistry. The ambitions have haunted me since childhood, and the dreams I’ve had and still have are goals that must be achieved. I lived my life with my family of five in our apartment on the top floor of one of the towers in Tal Al Hawa Area, in Gaza City. From my window, I used to see the sea in the distance. Now the situation has worsened, the catastrophe that has struck the Strip has transformed my rewarding life into a pile of ash and rubble.

We sought refuge in the Church of the Holy Family as it was the place that always sheltered us. We awaited the news moment by moment to reassure ourselves that our home still exists, until we confirmed that it had become rubble burying all the memories of the past twenty years.

The real suffering began when my older sister was injured in her leg, leading to a fracture and requiring multiple surgeries, most of time in the absence of most medical services to regain her health. Here the real fear set in us especially in the minds of my sister’s children.

My brothers: Amir an Economics student and Khader a future Engineer, lost their precious musical instruments that accompanied them throughout their lives; Even our photos were lost, no more memories for us to cherish when longing and nostalgia for that warm place arise.

However, hope did not cease within me. I used to work at a dental centre that I considered my second home and had some belongings there. I eagerly awaited the moment I could reach the clinic to retrieve my belongings from my room there, hoping they would serve as a reminder of the past for me. I thought I was smart until I realized that it had also turned into ashes. Here, I realized that I had lost everything, and all the memories remained there to share my sadness from far.

My family and I want to get a new life, hoping to have it by moving abroad.

We were dismayed when we discovered that we could never leave Gaza except by paying huge sums. To leave Gaza it is necessary that your name is registered in the "Crossing List" in order for our names to be included, a payment of $5500 PER PERSON is required to obtain exit coordination, expensive air tickets to get to Italy, and the cost of living and education anew abroad, which we definitely couldn’t afford after losing everything.

What drives us is the dream of a happy life and our hope is that by sharing our story on this site we will be able to set off on our journey towards a life in peace.

With this letter I wanted to share our situation. I thank you for reading it and for not being impassive. I extend my love and gratitude to all those who will contribute even by sharing my story.

I delegated my friend Haedy to share this story on GoFundMe as she is the person I really trust, and I am sure that she will do her best to help us.

Thank you

Versione in italiano:

Tra nostalgia e presente, una famiglia di Gaza è in cerca di speranza.

Ciao a tutti, sono Haedy, vivo in Italia, ho creato questa raccolta per aiutare un mio caro amico Boolos Swailem.

La lettera di Boolos al mondo:

Sono passati diversi mesi e il sentimento di abbandono e insussistenza si intensifica giorno dopo giorno. Ho provato un barlume di speranza che mi ha spinto a raccontarmi, sperando di trovare un po' di conforto, anche solo sufficiente per placare il fuoco che arde dentro di me.

Boolos Swailem, 25 anni, dentista appena laureato.

Fino ad ora ho vissuto con la mia famiglia nel nostro appartamento in uno dei palazzi di Gaza in Tal Al Hawa Area, dalla mia finestra ero abituato a vedere il mare. Ora la situazione è precipitata, la catastrofe che si è abbattuta sulla Striscia ha trasformato la mia vita gratificante in un cumolo di cenere e macerie.

Abbiamo cercato rifugio nella Chiesa della Sacra Famiglia perché era la casa che ci ha sempre riparato. Qualche giorno dopo abbiamo saputo che il nostro palazzo è diventata un cumulo di macerie che ha seppellito tutti i nostri ricordi degli ultimi 20 anni.

Un altro grosso problema è sorto quando mia sorella più grande è stata ferita alle gambe. Queste ferite necessiterebbero di cure ma in assenza di servizi medici ci siamo arrangiati. Questo incidente ha aumentato il timore serpeggiante tra noi spaventando soprattutto i suoi figli.

I miei fratelli: Amir uno studente di economia e Khader un futuro ingegnere, hanno perso i loro preziosi strumenti musicali che li hanno accompagnati durante la loro vita; si sono perse anche le nostre foto, custodi dei nostri ricordi, impedendoci di consolare la nostra nostalgia.

Tuttavia, la speranza non è cessata dentro di me. Lavoravo in un centro odontoiatrico, lo consideravo la mia seconda casa, attendevo con impazienza il momento in cui avrei potuto raggiungere la clinica per recuperare alcuni miei averi, sperando che servissero come promemoria del passato. Pensavo di essere furbo, fino a quando non ho realizzato che anche la clinica si era trasformata in cenere. In quel momento ho realizzato di aver perso tutto.

Io e la mia famiglia vogliamo riavere una vita sperando di averla trasferendoci all’estero.

Siamo rimasti sgomenti quando abbiamo scoperto che non avremmo potuto lasciare Gaza se non pagando ingenti somme. Per uscire da Gaza è necessario che il proprio nome sia iscritto nella “Crossing List” affinché i nostri nomi vengano inclusi è richiesto il pagamento di 5500$ A PERSONA. Inoltre abbiamo bisogno di acquistare i biglietti aerei per poter arrivare in Italia e per poter ricominciare da zero.

Quello che ci guida è il sogno di una vita felice e la nostra speranza è che condividendo la nostra storia su questo sito riusciremo a partire per il nostro viaggio verso una vita in pace.

Con questa lettera volevo condividere la nostra situazione. Vi ringrazio innanzitutto per averla letta e non essere rimasti impassibili davanti a questo grido d’aiuto. Estendo il mio amore e la mia gratitudine a tutti coloro che contribuiranno anche solo condividendo la mia storia.

Ho incaricato la mia grande amica Haedy di condividere la mia storia con voi, ho piena fiducia in lei e sono sicuro che farà del suo meglio per aiutarci.

Grazie mille a tutti quanti.