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Sono un ragazzo trans ho bisogno del tuo aiuto ️‍⚧️ ️‍⚧️

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Questo qui, sono io, negli ultimi 7 mesi di terapia ormonale. Felice, rilassato e a mio agio, come mai prima d'ora. Non oso immaginare la mia felicità dopo aver finalmente fatto l'intervento di top surgery (mastectomia per mascolinizzare il torace).

Se avete il disgraziato privilegio di far parte della mia vita quotidiana, saprete che da un bel po' sto dedicando tutto il mio tempo libero dal turbocapitalismo a tre principali ossessioni:

  • Binge watching di Paso Adelante
  • Sperimentazioni culinarie con ricettari spagnoli alla mano
  • Videolezioni di spagnolo gratuite (perché, lo spagnolo, non lo so!)

In Spagna non ho incontrato l’amore, ma ho trovato una chirurga per la mia top surgery (ricostruzione del torace maschile);

per farmi operare da lei sarei disposto a scalare la Sagrada Familia bendato, a mani nude e con una rosa in bocca, ma la Segreteria della Clinica mi ha informato che la mia performance – per quanto lodevole – non sarebbe sufficiente a esonerarmi dal pagamento della prestazione, il cui costo ammonta a circa 8000 euro (senza contare l’alloggio e il vitto e anche l'assistenza necessaria, perché sarà necessaria una convalescenza in Spagna di almeno 15 giorni).

Perché non mi opero in Italia?
Perché legalmente non posso. Nel nostro paese l’asportazione di un tessuto/organo sano, all’interno dei percorsi di affermazione di genere, deve essere autorizzata da un collegio di giudici in sede di Tribunale.

A partire dal 2015 con la medesima sentenza il collegio autorizza la rettifica anagrafica e l’accesso agli interventi chirurgici desiderati (prima del 2015 le sentenze necessarie erano due e gli interventi per accedere alla rettifica anagrafica obbligatori: senza mezzi termini, cambiare nome sulla carta di identità implicava una sterilizzazione forzata).

Inoltre, dato che i professionisti formati in gender-affirming surgery sono pochissimi, chi si mette in lista con il SSN si trova ad attendere anche anni per accedere a una prima visita.

La top surgery per me, come per molte altre persone trans* assegnate femmine alla nascita, non è un intervento di chirurgia estetica, è un’operazione salvavita, a cui dovremmo poter accedere nel rispetto del principio di autodeterminazione.

Per la tutela della mia salute psico-fisica ho deciso di rivolgermi alla Dottoressa Brasò a Barcellona e di aprire un crowfunding per raccogliere la somma necessaria a coprire il totale delle spese dell'intervento.

Apprezzerò qualsiasi vostro contributo e vi sarei grato se condivideste il link alla raccolta fondi tra i vostri contatti.

Al ritorno vi sommergerò di crema catalana fino alla crisi iperglicemica <3

Grazie
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Clotilde Petrosino
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