Aiutare Giuseppe per una cura sperimentale SLA
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Al buon cuore di chi mi vorrà dare speranza
Ciao a tutti
Mi chiamo Giuseppe Cannatella, già molti di voi mi conoscono, altri no, ho cinquant’anni e vivo in Sicilia.
Ho fondato la mia vita su antichi valori, costruendo la mia famiglia con amore e devozione, lottando con le proprie gracilità umane.
Con sacrificio e passione mi sono dedicato alla mia professione di progettista operando in scienza e coscienza e mettendomi sempre in discussione.
Nel febbraio 2020 ho iniziato ad accusare dei problemi fisici, giorno dopo giorno la mia salute anziché migliorare peggiorava.
Ad aprile, dopo il primo lockdown, gli accertamenti clinici e la diagnosi: SLA in forma aggressiva, una malattia neurodegenerativa insidiosa e fatale che progredisce con la perdita selettiva delle cellule, motoneuroni, del corno anteriore della colonna vertebrale.
Una diagnosi che ti toglie il respiro, che ti lascia basito, alla quale non puoi né vuoi credere.
Da allora sono iniziate la ricerca spasmodica dei centri di eccellenza italiani e le visite specialistiche: prima a Torino al Centro CRESLA, poi a San Giovanni Rotondo alla Casa Sollievo della Sofferenza.
Devo confessare che all’inizio mi è crollato il mondo addosso, ora ho metabolizzato anche se non mancano i momenti di sconforto…. mi aggrappo alle poche certezze che ho: gli affetti, la famiglia, la fede, il lavoro che ormai faccio da casa con sempre maggiore difficoltà e con il supporto di un amico che mi sostiene professionalmente.
Sto vivendo sulla mia pelle l’incapacità del sistema sanitario nazionale a dare risposte rapide ed innovative “a noi malati particolari” che ci sentiamo di fatto abbandonati al nostro destino.
In quest’ultimo anno io e la mia famiglia abbiamo impegnato tutte le nostre risorse economiche per pagare l’assistenza e le terapie di cui abbisogno giornalmente.
Oggi la mia speranza è rappresentata da una cura sperimentale a base di cellule staminali condotta in Svizzera, la clinica Swiss Medica Switzerland, alla quale potrei sottopormi nel prossimo mese di aprile qualora riesca a far fronte ai relativi costi.
La terapia, che consiste in due cicli di trapianto, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro, ha un costo complessivo comprensivo di viaggio, ed assistenza di 70 mila euro (35 mila euro a ciclo).
Sono a chiedere a tutte le persone di buon cuore di aiutare me e la mia famiglia ad alimentare questa speranza sostenendo la mia battaglia per la vita, facendo una donazione e pregando per noi.
Grazie di cuore
Ciao a tutti
Mi chiamo Giuseppe Cannatella, già molti di voi mi conoscono, altri no, ho cinquant’anni e vivo in Sicilia.
Ho fondato la mia vita su antichi valori, costruendo la mia famiglia con amore e devozione, lottando con le proprie gracilità umane.
Con sacrificio e passione mi sono dedicato alla mia professione di progettista operando in scienza e coscienza e mettendomi sempre in discussione.
Nel febbraio 2020 ho iniziato ad accusare dei problemi fisici, giorno dopo giorno la mia salute anziché migliorare peggiorava.
Ad aprile, dopo il primo lockdown, gli accertamenti clinici e la diagnosi: SLA in forma aggressiva, una malattia neurodegenerativa insidiosa e fatale che progredisce con la perdita selettiva delle cellule, motoneuroni, del corno anteriore della colonna vertebrale.
Una diagnosi che ti toglie il respiro, che ti lascia basito, alla quale non puoi né vuoi credere.
Da allora sono iniziate la ricerca spasmodica dei centri di eccellenza italiani e le visite specialistiche: prima a Torino al Centro CRESLA, poi a San Giovanni Rotondo alla Casa Sollievo della Sofferenza.
Devo confessare che all’inizio mi è crollato il mondo addosso, ora ho metabolizzato anche se non mancano i momenti di sconforto…. mi aggrappo alle poche certezze che ho: gli affetti, la famiglia, la fede, il lavoro che ormai faccio da casa con sempre maggiore difficoltà e con il supporto di un amico che mi sostiene professionalmente.
Sto vivendo sulla mia pelle l’incapacità del sistema sanitario nazionale a dare risposte rapide ed innovative “a noi malati particolari” che ci sentiamo di fatto abbandonati al nostro destino.
In quest’ultimo anno io e la mia famiglia abbiamo impegnato tutte le nostre risorse economiche per pagare l’assistenza e le terapie di cui abbisogno giornalmente.
Oggi la mia speranza è rappresentata da una cura sperimentale a base di cellule staminali condotta in Svizzera, la clinica Swiss Medica Switzerland, alla quale potrei sottopormi nel prossimo mese di aprile qualora riesca a far fronte ai relativi costi.
La terapia, che consiste in due cicli di trapianto, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro, ha un costo complessivo comprensivo di viaggio, ed assistenza di 70 mila euro (35 mila euro a ciclo).
Sono a chiedere a tutte le persone di buon cuore di aiutare me e la mia famiglia ad alimentare questa speranza sostenendo la mia battaglia per la vita, facendo una donazione e pregando per noi.
Grazie di cuore
Fundraising team: Uniti per Giuseppe (2)
Michele Gugliotta
Organizer
Modica
Giuseppe Cannatella
Beneficiary
Giovanni Trombadore
Team member