Aiutiamo la famiglia di Adam
Sono passati quasi sette anni da quando Adam è entrato a far parte dello staff del Klec.
Adam è arrivato in Italia dal Sudan come rifugiato politico e grazie ad un progetto sostenuto dalla Regione Piemonte è approdato al Klec in qualità di tirocinante lavapiatti.
Abbiamo passato momenti belli e momenti difficili, le chiusure dovute alla pandemia e la crisi che ne è seguita. Il suo italiano continua ad essere un po' particolare... Ma abbiamo un nostro linguaggio e non manchiamo di capirci.
Oggi Adam è un cuoco a tutti gli effetti e ha un contratto a tempo indeterminato.
Sembra una storia a lieto fine.
Ma il suo paese, il Sudan, continua, nell'indifferenza generale, ad essere martoriato da una guerra civile che non risparmia la popolazione da indicibili sofferenze e atrocità.
Non siamo qui a parlare di politica, né a discutere di quali paesi nel mondo abbiano diritto, secondo i “disinteressati” canoni occidentali, di entrare a far parte del novero di quelli meritevoli di ricevere la nostra “esportazione di democrazia”.
Ma così stanno le cose.
Il fatto di cui vogliamo parlare però è che poche settimane fa miliziani aderenti alla fazione jihadista di Boko Haram (che letteralmente significa “l'educazione occidentale è peccato”) sono entrati ad Al Uayyid, la città di Adam. Hanno devastato, saccheggiato e dato fuoco a diverse abitazioni.
Fra queste anche quelle della madre, dei fratelli e delle sorelle di Adam.
La sua famiglia ha perso tutto. Il tetto sotto cui vivere, tutti i propri averi, i documenti e i ricordi di una vita.
Tutto questo noi colleghi siamo venuti a saperlo solo pochi giorni fa.
Noi vi preghiamo di immaginare (noi non ci riusciamo) cosa possa significare vivere da rifugiati in un altro continente, in una società così diversa ed estranea sapendo che tutti i propri cari ora vivono in mezzo alla strada, rischiando ogni giorno la propria incolumità. Avendo persino difficoltà a restare in contatto e ad avere loro notizie. Sentendosi totalmente impotenti.
Come non riusciamo ad immaginare tutto questo non riusciamo neanche a restare inerti senza provare a fare qualcosa nel nostro piccolo.
Quello che vi chiediamo è di non restare indifferenti neanche voi.
Con una piccola donazione di ciascuno possiamo cercare di raccogliere un po di fondi da destinare alla famiglia di Adam affinché possa provare a ripartire.
Vi ringraziamo fin d'ora, anche solo per aver avuto la pazienza di leggere fin qua.
Ricky e tutto lo staff del Klec