ALESSANDRO TORNA A SALTARE...
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Alessandro Guasticchi nasce il 19 febbraio 1999, in un mese che ritornerà nella sua vita
ventiquattro anni dopo; è un bambino bellissimo, curioso e vivace e rimarrà per diverso
tempo l’unico maschio in una famiglia a preponderanza femminile. Maschio lo è fin nelle
viscere, crescendo affianca il nonno e il papà nei tanti lavoretti di manutenzione, recupera
vecchie biciclette con le quali percorre Pierantonio in lungo e in largo, crea e costruisce di
tutto.
Con questa attitudine sceglie l’Istituto superiore da frequentare, l’ITT di Umbertide, un
Istituto per poter progettare e costruire sistemi meccanici ed elettromeccanici. Non si
distingue solo per la sua manualità in Laboratorio, ma anche e soprattutto per il suo spirito
da leader, per l’essere amico di tutti, sempre disponibile tanto che viene eletto
Rappresentante di Istituto; non c’è persona che non si ricordi di questo meraviglioso
ragazzone alto quasi due metri con una cesta di riccioli in testa, una cornice degna di una
mente irrequieta, impossibile non notarlo.
Dopo il diploma trova subito lavoro in una ditta locale, in cui tra l’altro aveva svolto anche il
percorso di PCTO; è in questo momento che si concretizza la passione più grande della
sua vita, la MOTO; all’inizio non possiede modelli competitivi con i quali partecipa a gare
senza grandi risultati, ma con il tempo costruisce quello che diventerà Materia, numero
666, numero diabolico che in pochi hanno il coraggio di indossare. Ringrazia un amico che
gli ha insegnato a stare sulla moto, è il 6 gennaio 2022. A questo punto la cosa diventa
“seria”, le gare sempre più frequenti e i piazzamenti sempre migliori. Si forma un gruppo di
ragazzi che viaggia in lungo e in largo per le piste d’Italia: adrenalina, gare, risate, storie e
post social spensierati. Alessandro sulla moto vola, libero, trova la realizzazione che
cerca, la felicità, come dice lui stesso, il suo mondo.
Se si guardano i profili social di Alessandro prima dell’incidente lo vediamo sul podio con
una coppa in mano mentre fa una linguaccia, lo vediamo sempre con la moto accanto, con
gli amici mentre ballano o addirittura lavano i denti, momenti di euforia e di intimità, oppure
in macchina, nell’inseparabile furgone, una specie di casa. E poi il garage, sistemato in
maniera impeccabile, c’è un video in cui Alessandro, in maniera velocizzata e rallentata,
esegue una riparazione. Sono tutte immagini di un ragazzo di poco più di venti anni nel
pieno della sua vita, che vive ogni attimo con voracità.
Un angelo irrequieto, questo è sempre stato Alessandro.
E poi arriva sabato 25 febbraio 2023; domenica 26 ci sarà una gara nazionale a Fermo e
Alessandro, con il suo gruppo di amici appassionati come lui, parte proprio il giorno prima
per fare le prove e ispezionare la pista. Hanno comprato la carne per fare una grigliata, le
paste perché la moto è anche questo, stare insieme, divertirsi.
Alessandro ha affrontato ormai tantissime competizioni, ma ciò che gli cambierà la vita
avviene in un giro di prova; un salto, la moto si ferma e lui cade a terra disarcionato.
L’elisoccorso, l’arrivo all’ ospedale di Ancona e il blackout.
Esattamente un mese dopo la sedazione viene abbassata e Alessandro si risveglia in
terapia intensiva; non si sveglia da perdente, è un guerriero che deve portare avanti la
battaglia più difficile, un cavallo matto che corre il Palio di Siena, la competizione più
importante pur nella consapevolezza che la gara stavolta sarà particolarmente difficile.
Quello che prova Alessandro lo scrive in un post di un anno dopo dove ripercorre tutti i
sentimenti e le emozioni di quei giorni, l’incredulità rispetto a ciò che era successo, gli
incubi notturni, i terrificanti pensieri di giorno, pesanti quanto gli incubi, le morti dei pazienti
della terapia intensiva, suoi vicini di letto, ma nello stesso post Alessandro, a
dimostrazione del suo grandissimo cuore, ringrazia quegli infermieri e tutti quei ragazzi
che gli sono stati vicino e lo hanno incoraggiato poiché a suo tempo non ha potuto farlo.
Alessandro ha rotto la terza vertebra e fratturato la quarta, gli viene messa una placca con
un lunghissimo intervento, deve stare immobile a letto finché questa non si sarà
perfettamente inserita e non è scontato che ciò succeda.
Dopo il trasferimento nell’Unita Spinale di Perugia, dove ha trovato una vera e propria
famiglia, sono iniziate tutte le tappe della sua più complessa competizione: le cose più
semplici non lo sono più, all’inizio non riesce a parlare perché ha subito una tracheotomia,
la stessa cosa vale per il cibo che va di traverso così come l’acqua, è attaccato ad un
respiratore. Riesce a vincere tutte queste gare, una particolarmente difficile è accettare la
sedia a rotelle, all’inizio non vuole, lotta contro i suoi fantasmi e li supera, non solo ci si
siede sopra, ma riesce a guidare in autonomia grazie ad un archetto intorno la testa; così
inizia la fisioterapia.
Quando si prospetta l’ipotesi di poter tornare a casa diventa complicato accettare anche
questo, perché Alessandro vorrebbe tornare come era prima, in piedi, ma ovviamente non
è possibile e la casa deve essere adattata alla sua condizione; anche questo ostacolo
viene superato e ora Alessandro è a casa sua.
Tutto quello che Alessandro è riuscito a fare lo ha fatto grazie alla sua grandissima volontà
e grazie all’amore di tutte le persone che gli stanno accanto e che sono la dimostrazione
vivente di che ragazzo speciale sia, non gli si può non voler bene: ci sono persone,
familiari ed amici che sono andati a trovarlo all’ospedale ogni santo giorno.
Ora però c’è bisogno di un aiuto in più e questo racconto serve proprio a capire quanto sia
importante il sostegno di tutti affinché Alessandro continui la sua battaglia e possa
realizzare il suo sogno.
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ASSOCIAZIONE PER ALESSANDRO
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Umbertide