Alzheimer precoce: Paolo e la sua famiglia

Ciao mi chiamo Alessandra ed ho iniziato a raccogliere fondi per aiutare Michela e la sua famiglia.

Michela, moglie di Paolo Piccoli, malato precoce di Alzheimer.

L'Alzheimer è un dramma sempre. Ma, quando colpisce così precocemente, lo è due volte.

Paolo ha iniziato a stare male dopo i 40 anni. Quelle che all'inizio sembravano fossero soltanto piccole stranezze hanno progressivamente iniziato a prendere la forma della demenza.

Michela sta mantenendo la sua famiglia con il suo solo stipendio. E sempre con il suo stipendio deve pagare la retta della struttura in cui è ospitato il marito, perché Paolo non ha nemmeno maturato gli anni di lavoro per avere diritto al riconoscimento della malattia.

 È una situazione devastante.

Quotidianità, semplicemente. Una quotidianità smembrata da un virus che si è insinuato al suo interno silenziosamente, per poi deflagrare come una bomba. Modificando la vita di Michela, trasformando l'infanzia di Mattia e del fratellino minore, Andrea.

Michela dice: "Mattia è bravo. Anche se è in quella fase di lotta con tutti. Ha 12 anni, è a un passo dall'adolescenza, e quindi sta affrontando una fase piuttosto complessa. E poi gli manca moltissimo il papà, come manca ad Andrea. E per me è dura. Sono la mamma, il papà è un'altra cosa. I miei ragazzi sono bravi, ma sento che hanno bisogno della mamma e del papà".

Ogni volta che mi capita di sentire Michela o di leggere qualcosa su di lei vorrei sprofondare perché la sensazione di inutilità totale che mi pervade è immensa.

Non è giusto affrontare un simile dramma da soli, senza un sostegno esterno, il loro percorso è ancora più critico.