Supporta il progetto Sarnella
Donation protected
Il progetto Sarnella
Acqua Sarnella è un progetto provocatorio di marketing etico promosso dall’Associazione Controcorrente in collaborazione con professionisti del mondo pubblicitario e della comunicazione quali Gianluca Sales e Fabrizio Pozza, ideatori della campagna, Aldo Padovano e Gaetano Del Mauro.
Acqua Sarnella rappresenta lo strumento attraverso cui rilanciare una sensibilizzazione e divulgazione di massa riguardo le criticità legate al Fiume Sarno ed al suo devastante impatto sulla salute dei cittadini con particolare attenzione ai tumori e alle malattie neuro-degenerative causati dai metalli pesanti, presenti in grandissima concentrazione all’interno del fiume.
Il concept alla base del progetto è quello di fare leva su dinamiche di umorismo consapevole, grottesco e d’impatto al fine di generare una più profonda consapevolezza nei cittadini, innescando una forte reazione emotiva.
La mission di Sarnella è - in una chiave squisitamente realistica - quella di sdoganare la battaglia per il disinquinamento del fiume più inquinato d’Europa dal provincialismo che la contraddistingue, al fine di innescare reazioni a livello politico e sociale su scala nazionale, se non europea.
Sarnella rappresenta il grande paradosso della nostra terra che vive e muore di ironia. È il simbolo di un’esigenza che per i cittadini campani non può più essere rimandata. Il covid-19 ha dimostrato ancora una volta l’importanza primaria del diritto alla salute, che non può essere oggetto di contrattazioni politiche.
Questa bottiglia sarà la nostra molotov contro il disinteresse e l'immobilismo delle istituzioni politiche e giudiziarie.
Chi siamo?
“Controcorrente - Per il Sarno che verrà” è una realtà associativa composta da giovani attivisti che dal 2018 combattono per il disinquinamento del fiume Sarno, il corso d’acqua perenne più inquinato d’Europa. Oltre 50 anni di immobilismo e indifferenza sul problema hanno causato un aumento esponenziale di malattie di vario tipo (da diversi tipi tumori a disturbi neurologici). Ed è per combattere questa deriva che nasce l’impegno di Controcorrente che negli ultimi 3 anni ha aperto il vaso di Pandora spostando le tematiche sul fiume Sarno al centro del dibattito politico a livello comunale e regionale, grazie alla sensibilizzazione operata sul campo in numerosi comuni attraverso iniziative mirate.
Tra le principali attività dall’associazione troviamo:
Ricerca e studio - Attraverso il nostro gruppo tecnico scientifico siamo in continuo aggiornamento a causa dell’enorme complessità del problema. Sia dal punto di vista socio-politico, che da quello strettamente chimico-ambientale.
Incontri sul territorio e nelle scuole - La sensibilizzazione della cittadinanza è il passo principale che ha portato il problema Sarno nelle agende politiche. Particolare attenzione abbiamo dato agli incontri nelle scuole per forgiare nuove generazioni più responsabili di chi ha creato questo stato di degrado. In merito a ciò ogni anno incontriamo diverse centinaia di studenti per raccontare la nostra realtà associativa e il degrado delle zone in cui vivono.
Convegni e manifestazioni - Abbiamo organizzato e partecipato a numerose manifestazioni. L’ultima e più importante ci ha visto coordinatori della rete Sarno 2020 che l’11 luglio ha manifestato fuori al palazzo della regione portando un manifesto programmatico alle istituzioni.
Esposti e denunce - Fin dai primi tempi abbiamo cercato di percorrere le vie legali, ma i primi veri risultati da questo punto di vista li abbiamo iniziati a vedere quando il problema è diventato più sentito a livello mediatico e sociale, anche grazie al nostro duro lavoro.
Per approfondire - Il fiume Sarno: il più inquinato d'Europa
Il fiume Sarno è un fiume della Campania lungo appena 24km ma esteso su un bacino idrografico di 438mila km quadrati. Il fiume attraversa 39 comuni tra le province di Salerno, Avellino e Napoli e il suo inquinamento mette in serio pericolo la salute di quasi un milione di abitanti.
Le fonti principali dell’inquinamento del Sarno sono due: l’inquinamento industriale e l’inquinamento domestico.
Fino agli anni ’50 il fiume era perlopiù un valore aggiunto per i cittadini del bacino idrografico, essendo pescoso e balneabile rappresentava un attrattiva turistica per la zona. Con il secondo dopoguerra e la crescente industrializzazione e urbanizzazione derivante dal boom economico, si è iniziato a consumare lo scempio del fiume Sarno.
Ad oggi la punta dell’iceberg è rappresentata dal polo conciario di Solofra, che è uno dei 4 maggiori distretti italiani per la lavorazione delle pelli, ma si possono rilevare fabbriche di mobili, vernici, ceramica, lavorazione e confezionamento del cibo. In merito a queste ultime sono da segnalare oltre 100 industrie conserviere legate alla lavorazione del pomodoro. Anche l’industria farmaceutica ha un peso rilevante nell’inquinamento del fiume.
Gli sversamenti abusivi delle industrie hanno contribuito a rendere il fiume Sarno, con particolare attenzione al torrente Solofrana, un ricettacolo di metalli pesanti, tra cui spicca la presenza del cromo, utilizzato per la concia delle pelli. Questo particolare elemento è presente in concentrazioni fino a 30 volte maggiori a quelle del limite di legge, secondo le rilevazioni ARPAC prepandemiche. Numerosi studi hanno evidenziato come l’esposizione a simili quantitativi di cromo può aumentare il rischio di sviluppo di patologie tumorali e non solo.
All’inquinamento industriale si aggiunge poi quello domestico visto che in molti dei 39 comuni non si dispone di un sistema di collettamento fognario e anche ove esistente spesso si tratta di impianti obsoleti. La concentrazione abnorme di escherichia coli presente nel fiume lo rende invivibile sia dall’uomo che dalla fauna che dovrebbe abitarvi.
A questi problemi va aggiunto un continuo rimbalzo delle competenze delle decine di enti che dovrebbero essere responsabili del problema e un silenzio istituzionale assordante soprattutto sull’inquinamento di natura industriale. Il destino del fiume Sarno e di oltre un milione di persone che abitano i 39 comuni del Sarno è affidato ad istituzioni che si sono dimostrate incapaci di fornire soluzioni efficaci, né competenti sulla reale natura del problema e sui suoi effetti devastanti.
Acqua Sarnella è un progetto provocatorio di marketing etico promosso dall’Associazione Controcorrente in collaborazione con professionisti del mondo pubblicitario e della comunicazione quali Gianluca Sales e Fabrizio Pozza, ideatori della campagna, Aldo Padovano e Gaetano Del Mauro.
Acqua Sarnella rappresenta lo strumento attraverso cui rilanciare una sensibilizzazione e divulgazione di massa riguardo le criticità legate al Fiume Sarno ed al suo devastante impatto sulla salute dei cittadini con particolare attenzione ai tumori e alle malattie neuro-degenerative causati dai metalli pesanti, presenti in grandissima concentrazione all’interno del fiume.
Il concept alla base del progetto è quello di fare leva su dinamiche di umorismo consapevole, grottesco e d’impatto al fine di generare una più profonda consapevolezza nei cittadini, innescando una forte reazione emotiva.
La mission di Sarnella è - in una chiave squisitamente realistica - quella di sdoganare la battaglia per il disinquinamento del fiume più inquinato d’Europa dal provincialismo che la contraddistingue, al fine di innescare reazioni a livello politico e sociale su scala nazionale, se non europea.
Sarnella rappresenta il grande paradosso della nostra terra che vive e muore di ironia. È il simbolo di un’esigenza che per i cittadini campani non può più essere rimandata. Il covid-19 ha dimostrato ancora una volta l’importanza primaria del diritto alla salute, che non può essere oggetto di contrattazioni politiche.
Questa bottiglia sarà la nostra molotov contro il disinteresse e l'immobilismo delle istituzioni politiche e giudiziarie.
Chi siamo?
“Controcorrente - Per il Sarno che verrà” è una realtà associativa composta da giovani attivisti che dal 2018 combattono per il disinquinamento del fiume Sarno, il corso d’acqua perenne più inquinato d’Europa. Oltre 50 anni di immobilismo e indifferenza sul problema hanno causato un aumento esponenziale di malattie di vario tipo (da diversi tipi tumori a disturbi neurologici). Ed è per combattere questa deriva che nasce l’impegno di Controcorrente che negli ultimi 3 anni ha aperto il vaso di Pandora spostando le tematiche sul fiume Sarno al centro del dibattito politico a livello comunale e regionale, grazie alla sensibilizzazione operata sul campo in numerosi comuni attraverso iniziative mirate.
Tra le principali attività dall’associazione troviamo:
Ricerca e studio - Attraverso il nostro gruppo tecnico scientifico siamo in continuo aggiornamento a causa dell’enorme complessità del problema. Sia dal punto di vista socio-politico, che da quello strettamente chimico-ambientale.
Incontri sul territorio e nelle scuole - La sensibilizzazione della cittadinanza è il passo principale che ha portato il problema Sarno nelle agende politiche. Particolare attenzione abbiamo dato agli incontri nelle scuole per forgiare nuove generazioni più responsabili di chi ha creato questo stato di degrado. In merito a ciò ogni anno incontriamo diverse centinaia di studenti per raccontare la nostra realtà associativa e il degrado delle zone in cui vivono.
Convegni e manifestazioni - Abbiamo organizzato e partecipato a numerose manifestazioni. L’ultima e più importante ci ha visto coordinatori della rete Sarno 2020 che l’11 luglio ha manifestato fuori al palazzo della regione portando un manifesto programmatico alle istituzioni.
Esposti e denunce - Fin dai primi tempi abbiamo cercato di percorrere le vie legali, ma i primi veri risultati da questo punto di vista li abbiamo iniziati a vedere quando il problema è diventato più sentito a livello mediatico e sociale, anche grazie al nostro duro lavoro.
Per approfondire - Il fiume Sarno: il più inquinato d'Europa
Il fiume Sarno è un fiume della Campania lungo appena 24km ma esteso su un bacino idrografico di 438mila km quadrati. Il fiume attraversa 39 comuni tra le province di Salerno, Avellino e Napoli e il suo inquinamento mette in serio pericolo la salute di quasi un milione di abitanti.
Le fonti principali dell’inquinamento del Sarno sono due: l’inquinamento industriale e l’inquinamento domestico.
Fino agli anni ’50 il fiume era perlopiù un valore aggiunto per i cittadini del bacino idrografico, essendo pescoso e balneabile rappresentava un attrattiva turistica per la zona. Con il secondo dopoguerra e la crescente industrializzazione e urbanizzazione derivante dal boom economico, si è iniziato a consumare lo scempio del fiume Sarno.
Ad oggi la punta dell’iceberg è rappresentata dal polo conciario di Solofra, che è uno dei 4 maggiori distretti italiani per la lavorazione delle pelli, ma si possono rilevare fabbriche di mobili, vernici, ceramica, lavorazione e confezionamento del cibo. In merito a queste ultime sono da segnalare oltre 100 industrie conserviere legate alla lavorazione del pomodoro. Anche l’industria farmaceutica ha un peso rilevante nell’inquinamento del fiume.
Gli sversamenti abusivi delle industrie hanno contribuito a rendere il fiume Sarno, con particolare attenzione al torrente Solofrana, un ricettacolo di metalli pesanti, tra cui spicca la presenza del cromo, utilizzato per la concia delle pelli. Questo particolare elemento è presente in concentrazioni fino a 30 volte maggiori a quelle del limite di legge, secondo le rilevazioni ARPAC prepandemiche. Numerosi studi hanno evidenziato come l’esposizione a simili quantitativi di cromo può aumentare il rischio di sviluppo di patologie tumorali e non solo.
All’inquinamento industriale si aggiunge poi quello domestico visto che in molti dei 39 comuni non si dispone di un sistema di collettamento fognario e anche ove esistente spesso si tratta di impianti obsoleti. La concentrazione abnorme di escherichia coli presente nel fiume lo rende invivibile sia dall’uomo che dalla fauna che dovrebbe abitarvi.
A questi problemi va aggiunto un continuo rimbalzo delle competenze delle decine di enti che dovrebbero essere responsabili del problema e un silenzio istituzionale assordante soprattutto sull’inquinamento di natura industriale. Il destino del fiume Sarno e di oltre un milione di persone che abitano i 39 comuni del Sarno è affidato ad istituzioni che si sono dimostrate incapaci di fornire soluzioni efficaci, né competenti sulla reale natura del problema e sui suoi effetti devastanti.
Organizer
Associazione Controcorrente Per Il Sarno Che Verrà
Organizer
Nocera Inferiore