DIFENDIAMO LA CANAPA DALL'ATTACCO DEL GOVERNO

AIUTACI A CONTRASTARE IL RICORSO DEI MINISTERI

Lo scorso anno Federcanapa e altre associazioni avevano fatto ricorso contro una norma imposta dal Decreto “Officinali” (GU 18 maggio 2022), che restringeva il libero uso della canapa come pianta officinale esclusivamente all'utilizzo di "semi e suoi derivati", in diretto contrasto con la legge sulla Canapa Industriale (242/2016) e limitando enormemente le possibilità di investimento nel settore.

Il 14 febbraio 2023 il TAR del Lazio, dopo aver sollecitato inutilmente il Ministero della Salute a esibire prove scientifiche sulla pericolosità della pianta, ha accolto il nostro ricorso, ammettendo l'incostituzionalità del decreto e la violazione delle norme comunitarie e della legge 242/2016, che non fanno distinzioni nell'utilizzo delle parti della pianta.

Tuttavia a inizio settembre, i Ministeri della Salute, dell'Agricoltura e dell'Ambiente hanno presentato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per annullare la sentenza del TAR.

Pertanto, siamo di nuovo qui a prendere posizione contro questo scellerato attacco.

Federcanapa, insieme alle altre associazioni, intende contrastare in modo ancora più netto e compatto l'azione da parte dei Ministeri in questione. Crediamo fermamente nel potenziale della pianta di canapa in tutte le sue componenti.

Diversi Paesi europei, a partire da Francia, Germania e Repubblica Ceca, hanno compreso l’importanza ambientale ed economica di questo potenziale, mentre il Governo italiano sembra far di tutto per penalizzare il settore nazionale.

A COSA SERVONO I FONDI?

Questo ricorso è molto più importante e impegnativo del precedente.

Stavolta saremo di fronte al Consiglio di Stato, superiore al TAR del Lazio.

Perciò, l'incarico è stato dato a uno studio legale esperto in materia, affidandolo a più professionisti che si occuperanno del caso, elevando le spese legali.

TRASPARENZA SUI FONDI

Come Federcanapa, ci siamo impegnati per 18.300 € per le spese legali. Ne abbiamo già raccolti la maggior parte, ma è proprio qui che abbiamo bisogno di voi.

Per poter contrastare il ricorso e farci voce delle persone che vogliono continuare a far vivere la canapa in Italia, dobbiamo coprire la parte mancante. Dunque, vi chiediamo aiuto per i restanti 4.800€,

PERCHÉ SOSTENERCI?

Sempre nel rispetto dei limiti di legge europei sul THC, l’uso di tutte le parti della pianta di canapa industriale deve essere consentito senza assurde restrizioni da parte dello Stato.

Per questo vi esortiamo a contribuire al raggiungimento della cifra necessaria per sostenere le spese legali. Ogni donazione, anche piccola, è gradita. Inoltre, le offerte dai 100€ in su vi daranno diritto ad essere soci di Federcanapa.

Dobbiamo rimanere uniti per far arrivare la voce attiva dei cittadini.

CHI SIAMO?

Federcanapa Federazione della canapa italiana, è nata per dare voce e supporto tecnico-scientifico alle molteplici iniziative in atto in tutte le Regioni italiane e costituire una rappresentanza autorevole nei confronti del Governo, delle amministrazioni regionali e degli altri settori industriali. È stata costituita il 20 febbraio 2016. I soci fondatori sono imprese, esperti e associazioni operanti da lungo tempo nel mondo della canapa in Italia. La missione principale di Federcanapa è tutelare gli interessi dei coltivatori e dei primi trasformatori di canapa (Cannabis sativa L.) coltivata in Italia nelle sedi istituzionali e nei confronti degli altri settori economici. A tale scopo la federazione intende promuovere la ricerca e fornire informazioni attendibili, scientificamente corrette, sui metodi di coltivazione e lavorazione della canapa industriale e sulle sue potenziali applicazioni. Tutte le attività e le innovazioni proposte da Federcanapa devono in ogni caso rispondere a criteri e obiettivi ecologicamente e socialmente sostenibili, quali ad esempio il miglioramento della fertilità dei suoli, l’arricchimento della biodiversità, la riduzione degli input chimici e delle emissioni inquinanti, la riduzione dei consumi energetici, la riduzione dei rischi per la salute degli operatori e dei consumatori finali.