‼️Carlo e il Re di Pietra (io ci metto le gambe✅)
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Ti introduco alla storia di questa amicizia così come è uscita dalla penna in un pomeriggio di qualche tempo fa...
Carlo, ex collega, amico a prima vista.
Le vite ci dividono velocemente, Carlo nel frattempo si sposa e progetta la vita con Carola, ma intanto ci vediamo ogni tanto vero? E invece Carlo ha un grave incidente, di quelli che potevano capitare a me.
Amici a prima vista anche perché amanti dello sport, di tanti sport. Carlo si salva perché lui è uno sportivo vero, mica come me
Atleta polivalente e allenatore appassionato, lui si che ne sa!
E io? Io meno, atleta nella testa ma amatore nel fisico. Nel frattempo mi appassiono (andando inizialmente per esclusione) alla corsa. Scopro il trailrunning e capisco essere la mia fuga perfetta dalla quotidianità, per me che amo la montagna e vivo al mare. Ma è un attimo che parte l’ escalation…allora studio, mi informo, leggo, scopro le ultramaratone, siano esse in montagna o su asfalto. Non me ne accorgo ma sto “allungando” più velocemente del previsto e le “follie” che leggevo sui libri iniziano a sembrare umane. Leggi e rileggi immagino di saltar dentro a quelle pagine come Mary Poppins dentro a un quadro, catapultato a metà percorso di qualche gara epica.
L’ho detto, lo sportivo vero è Carlo ma almeno nel pensiero io vado a mille e sogno progettando cose strane.
<Basta!>,
prendo ispirazione e trovo la mia sfida. Quella cosa che è appena oltre quanto sembra fattibile, ma non abbastanza da sembrare impossibile.
Voglio partire da casa e arrivare sul…sul…mmm no questo troppo distante…questo troppo vicino…troppo anonimo…troppo troppo o troppo poco…sul Monviso!
Di corsa (da seduto) su GoogleMaps a valutare la cosa: SAVONA-MONVISO di corsa. E’ perfetto! Troppo distante per sembrare facile, vicino abbastanza per sembrarmi fattibile senza dover dormire, Dal mare a una vetta come i bellissimi ‘FromZeroTo’ ma solo di corsa, senza bici. Asfalto e montagna. E’ la montagna più iconica per buona parte del NordOvest. Vien pure fuori una 100miglia come le prime storiche iconiche ultradistanze americane…ma con quel po' di follia di mettere una salita alpinistica alla fine.
Vabbè si, la progetto e rimane lì figurati…e rimane lì infatti, perché è nata come qualcosa di personale a cui non sapevo dare un nome. Di quelle che pensi di alzarti un giorno e partire da solo o quasi. E quindi quando caxxo la fai? Ma sognare non costa nulla...
Poi il lampo di genio (anche meno…di furbino) in uno dei tanti confronti sulla corsa.
<Perché lo fai?>
PERCHE’ POSSO! E QUINDI DEVO per me stesso ma anche per rispetto a chi vorrebbe ma non può.
Il tempo mi insegna a non dare mai più nulla per scontato.
Carlo poteva e rendeva onore a questa possibilità molto meglio di me.
Ma Carlo ora non può più come prima.
E se questa avventura la facessi per lui? Sono stato praticamente assente dall’ incidente… Finalmente avrei dato un nome alla cosa. Non rimarrebbe un misero sogno in un cassetto forse intaccato da un pizzico di “ehi esisto anche io, guardate che bravo”.
E’ passato più di un anno e inizio a parlare dell’ idea (forse se lo dico a qualcuno poi devo farlo per forza). Cerco di giocare facile, inizio da chi mi può capire ovviamente, per fare incetta di approvazioni. Ma probabilmente l’ ho pensata davvero grossa perché anche gente avvezza alle sfide e a queste entità di “fuori dal normale” non riesce a dire <che figata! grande! bell’idea!> senza prima precedere il consenso con dei conditi <cosaaaa??? ma tutta? te sei xxx! tu sei yyy! ma a piedi? in quanti giorni? ma fino alla vetta?>.
Alla fine veniva fuori roba del tipo <Sei un coxxxxne, che spettacolo!!!>
…aspetta non ho capito…quindi si o no?...
Ok ok la maggioranza era dei NO, ma io non ho mai detto con quale quorum sarebbe passata la proposta
Non resta che sottoporre il progetto a Carlo e Carola. Quasi increduli ripetono gli stessi dubbi esposti sopra, nessuno escluso. Ma più vengo aggiornato sulle condizioni di Carlo più dentro di me razionalizzo che non esiste fatica, tanto meno se ludica e scelta, che possa paragonarsi a quelle che hanno affrontato e stanno affrontando loro insieme.
Ci galvanizziamo a vicenda (l’ ho già detto che lo sportivo vero è lui?) e io trattengo malamente emozioni come da un bicchiere di plastica la cui integrità è ormai compromessa.
Caxxo ma quindi…cioè scusa Carlo, ora devo farlo davvero???
ma tutta?ma a piedi? in quanti giorni? ma fino alla vetta?.
Si tutta, perché il mio sarà un gioco, inizierà e sarà faticoso ma finirà.
La fatica, i sacrifici, gli sforzi, i crolli mentali, le spese insostenibili, i progetti di una vita da rivedere totalmente, gli interventi chirurgici, le terapie, gli adeguamenti di una casa appena presa, di una macchina, di tutto…questa è la loro vita vera e non possono scegliere di finirla alla prima vescica, alla prima nausea, al primo cattivo tempo, al primo “non ne ho voglia”.
Questo è un evento che vuole dare respiro a loro che il monte lo devono scalare tutti i giorni, con il sorriso stampato per non darla vinta a niente e nessuno.
E io per loro costruirei una funivia, ma da solo non posso nulla e ho bisogno di te!
Io ci posso mettere le gambe, Carlo la grinta, Carola la ragione (è una donna, ha ragione lei.)
Tu contribuisci per quello che puoi e magari fatti due incredule risate nel seguirci lungo questa bellissima avventura!
La Crew per affrontare tutto in sicurezza è ormai pronta, si scaldano i motori
Savona-Monviso 162 km, 5500 metri di salite, dal mare alla vetta, per Carlo, con Carlo, con tutti Voi!
#CarloeilRediPietra⛰️
#SavonaMonvisoNonStop
Organizer and beneficiary
ALBERTO ZUCCARELLI
Organizer
Savona, LG
Carola Pirani
Beneficiary