Casa accessibile per Marta Pellizzi OBIETTIVO RAGG
Donation protected
RACCOLTA CHIUSA, L'OBIETTIVO RAGGIUNTO. GRAZIE DI CUORE! Lascio la descrizione della raccolta e le sue informazioni ancora visibili. Questa pagina verrà eliminata il 31 dicembre 2023.
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Ti do il benvenuto nella raccolta fondi #IoNonMollo!
Scoprirai una storia incredibile e potrai dare una svolta alla mia vita con un gesto di umanità.
Sono Marta Pellizzi, ho 33 anni e abito a Imola.
Da quando avevo 18 anni combatto contro il meningioma, un tumore cerebrale fortemente recidivante, che ha compresso in modo irreparabile i nervi ottici di entrambi gli occhi portandomi alla cecità.
Dopo aver subito due interventi neurochirurgici, il tumore è tornato per la quarta volta. L'avanzare della malattia sta togliendo giorno dopo giorno le ultime piccole autonomie.
Sto continuando a lottare verso un certo benessere e miglioramento personale. Nel 2015 ho intrapreso l'avventura da freelance in ambito digital marketing. Ho conseguito la laurea in Scienze e tecnologie della comunicazione nel 2018.
Gran parte delle persone ritengono studio o lavoro traguardi normali, impegnativi certo, ma non eccezionali. Personalmente li ho sentiti obiettivi paragonabili allo scalare di una montagna a occhi bendati.
Resilienza e enorme forza mi hanno fatto superare le montagne. A tenermi la mano la mia super mamma, donna straordinaria e di valore che dedica la sua vita ad accompagnarmi e assistermi.
Non è stato facile studiare o lavorare come libera professionista. Le giornate sono fatte di continui ed estenuanti sforzi. Il dolore cronico alla testa non mi dà pace. Gli altri sintomi connessi alla patologia mi costringono a letto. Vengo accompagnata poiché non ho abbastanza autonomia. Se non fosse per l'aiuto di mia madre sarei sola ad affrontare ciò. Non ho un partner o amici che diano man forte alla mamma nello svolgimento delle attività necessarie.
Gli ultimi anni hanno avuto un impatto sfavorevole sulla salute.
Non pensavo di dover affrontare ulteriori sfide oltre alla malattia.
L'INPS, ente pubblico che dovrebbe occuparsi di tutelare le persone in stato di grave handicap, ha adottato un comportamento scorretto nei miei confronti. In undici anni ha revocato ben due volte i sussidi relativi alla mia invalidità e sono stati diversi i ricorsi, inclusi quelli amministrativi.
La prima volta, era il 2011, lo ha fatto sulla base di motivazioni inverosimili. Fortunatamente ho "riconquistato" tutto: nel 2012 il Tribunale di Bologna ha definitivamente stabilito il mio diritto all'assegno di invalidità e accompagnamento.
I primi giorni di gennaio 2021 un verbale mi ha informato del secondo "ritocco" ai sussidi: niente assegno di invalidità e accompagnamento.
La battaglia sui social con l'hashtag #IoNonMollo ha smosso parzialmente il Presidente Pasquale Tridico. A seguito di una lotta a colpi di comunicati (e di Tweet), sono riuscita a riottenere l'assegno di invalidità (a “ottenerlo”, come se un diritto debba essere conquistato al pari di un premio).
L'accompagnamento negato pur avendone usufruito di diritto come stabilito dalla sentenza è stato ristabilito il 10 giugno 2021 a seguito del dietrofront dell'ente sotto l'intervento straordinario dell'ispettorato centrale di Roma. L'INPS ha confermato la permanenza dei requisiti e il mio stato di persona "non in grado di compiere gli atti quotidiani in autonomia".
A partire da fine 2021 è iniziato l'ennesimo, rocambolesco, tira e molla dei miei diritti. A oggi sono ancora in lotta, in contrapposizione a INPS Imola in un ricorso presso il Tribunale di Bologna. Su tale sentenza, spero positiva per me, darò notizie appena il giudice la emetterà.
Le troppe spiacevoli vicende hanno avuto enorme risonanza. Giornali e TV - e volti noti (vedi qui il video di Lapo Elkann) - si sono mossi per avere chiarimenti rispetto al "trattamento" che l'INPS ha "riservato" a una persona gravemente malata e bisognosa. Milioni di persone sono state profondamente colpite dagli accaduti e hanno offerto ogni tipo di aiuto sapendomi in difficoltà. La solidarietà di comuni cittadini è stata lo spiraglio di luce in mezzo al buio. Ho sofferto enormemente e porto addosso gli strascichi di una vessazione burocratica e istituzionale. Sento di essere una vittima, il danno morale e psicologico è davvero incalcolabile e nulla servirà a farmi perdonare i colpevoli, né supererò il trauma.
Ho concretizzato le idee nel progetto: una casa accessibile a Marta. Il lancio di una raccolta fondi è stato auspicato da tanti sostenitori. Questa raccolta fondi nasce per farmi vivere meglio il dramma della quotidianità e lenire un passato terrificante.
Ti chiederai: "Perché proprio una casa?".
Un'abitazione è il luogo occupato per almeno la metà della giornata. La serenità e la tranquillità della persona in difficoltà non sono elementi da sottovalutare.
Desidero trascorrere delle giornate tranquille in un posto adatto. Lo sto sognando dopo tante privazioni e dolori. Io e mamma ci siamo trovate in stato di fragilità economica ed emergenza abitativa dopo il Covid.
Le donazioni raccolte sono state utilizzate per:
- La ristrutturazione e adeguamento dell'abitazione acquistata in base alle mie esigenze di disabilità visiva
A ottobre 2021 ho potuto acquistare un'abitazione economica in una zona centrale di Imola. Adesso servono le opere finali di ristrutturazione e adattamento alle quali la raccolta è rivolta. La documentazione progettuale e le informazioni riguardo la pratica sono a disposizione dei donatori.
Gli aggiornamenti relativi all'avanzamento del progetto saranno inseriti in questa pagina GoFundMe, sul canale Telegram dedicato e sul mio profilo Twitter.
Condividi il progetto con più persone possibili e tramite i social. Usa l'hashtag #IoNonMollo per raccontare la storia e spiegare il perché hai aderito alla raccolta.
Non smettere di seguirmi!
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Pagina aggiornata il 23 gennaio 2023
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Marta Pellizzi
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Imola