Dona un uovo all'Ospedale San Raffaele di Milano
Con il tuo contributo doneremo un uovo di cioccolato al personale sanitario dell'Ospedale San Raffaele di Milano - impegnato da settimane a combattere il COVID-19 - e continueremo a sostenere la ricerca scientifica sulla sindrome di Rett.
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Pro RETT Ricerca lavora fin dal 2004 per raccogliere fondi da destinare ai principali laboratori italiani e internazionali che cercano una cura per la malattia che colpisce le nostre figlie, ma da quando il tragico diffondersi del COVID-19 ci ha costretti a interrompere la nostra campagna di Pasqua ci siamo interrogati molto su come fare per non rinunciare a sostenere la nostra missione, perché la sindrome di Rett non ha coprifuoco... la sindrome di Rett non resta chiusa in casa e non aspetta niente e nessuno.
Non potendo più distribuire le nostre uova di cioccolato solidali abbiamo quindi deciso di trasformare questo problema in un'opportunità: donarle al personale dell'ospedale San Raffaele di Milano, una realtà con cui collaboriamo dal 2011 ossia da quando abbiamo contributo ad aprire il primo laboratorio italiano dedicato esclusivamente alla sindrome di Rett: il San Raffaele Rett Research Center.
L'obiettivo è quello di fargli arrivare 500 uova di Pasqua artigianali del valore di 10 euro cadauna, prodotte appositamente per noi da un laboratorio della provincia di Savona con materie prime selezionate di grande qualità.
Il tuo aiuto ci permetterà di coprire le spese sostenute per l'acquisto delle uova e continuare a sostenere la ricerca scientifica sulla sindrome di Rett anche in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo.
Non abbiamo voluto arrenderci perché siamo convinti che insieme saremo più forti di questo virus che vuole separarci: ogni donazione ricevuta con questa raccolta fondi servirà a sostenerci in questa iniziativa speciale, pensata per affrontare con coraggio una Pasqua che non dimenticheremo facilmente.
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La sindrome di Rett è una malattia genetica rara che colpisce prevalentemente le bambine e compare nella prima infanzia. È diffusa in tutto il mondo con un’incidenza di 1 su 10.000 bambine nate vive. Per quanto rara, rappresenta la prima causa al mondo di grave disabilità intellettuale femminile. Nel febbraio 2007 il prof. Adrian Bird dell'Università di Edinburgo in Scozia ha dimostrato che la sindrome di Rett è reversibile, indipendentemente dall’età del soggetto malato, e che nella malattia non vi è neurodegenerazione. Una cura è quindi possibile e per trovarla sosteniamo anche il lavoro del Laboratorio di Biologia Cellulare e Molecolare Applicata a Patologie del Neurosviluppo presso l’Università degli Studi di Milano e il Dipartimento Scienze della Vita dell'Università di Trieste. Nel 2020 sosterremo anche una borsa di ricerca erogata da Fondazione Umberto Veronesi sempre dedicata allo studio di questa malattia.
Grazie!
Le famiglie di Pro RETT Ricerca (seguiteci su Facebook ).
#distantimauniti #lacurapossibile