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Un respiro tra le sbarre

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La pandemia da Covid19 non guarda in faccia nessuno, ma ci sono volti che non hanno la possibilità di coprirsi con la mascherina, tu puoi aiutarli.

La situazione nelle carceri Italiane è difficile.

Il sovraffollamento e le condizioni al limite a cui sono sottoposti i detenuti nelle nostre carceri sono sempre stati un problema, e oggi con la pandemia in corso la realtà diventa di giorno in giorno sempre più tesa.

Mancano le mascherine, e il virus passa anche tra le sbarre.

Per questo motivo i laboratori della Casa Circondariale Alessandria “Cantiello Gaeta” , nel Carcere Don Soria e nella Casa di Reclusione “San Michele” hanno deciso di costruire in autonomia le proprie mascherine, ma le difficoltà a raccogliere tessuti ed elastici richiedono il tuo aiuto.

Aiutaci a raccogliere fondi per dare a queste persone stoffe ed elastici, e permettere anche a loro di proteggersi dal virus.

Se non ci credi lascia che ti racconti la realtà delle Carceri Alessandrine, così che tu possa capire in autonomia quanto il tuo aiuto è importante:

In Alessandria ci sono due strutture di detenzione riunite sotto l’Istituto Penitenziario Cantiello Gaeta, il Carcere Don Soria e la Casa di Reclusione di San Michele.

Al Don Soria c’è una capienza di circa 200 detenuti, che dati alla mano è abbastanza rispettata, ma…c’è un ma.
Alcune ali del carcere sono chiuse e la struttura, di costruzione ottocentesca, obbliga i detenuti a vivere in condizioni di sovraffollamento.

Ancora più lampante la gravità della situazione al carcere di San Michele, che con una capienza di 270 persone oggi ne ospita 314.

Di certo non le migliori condizioni per mantenere il distanziamento sociale…

In Italia di fronte all’emergenza covid il tema delle carceri, dopo un’iniziale eco mediatica volta a demonizzare i detenuti, è tornato nel dimenticatoio e anzi è stato affrontato prendendo come certezza l’idea che in carcere il virus non potesse arrivare.

Ovviamente così non è stato e si sono verificati focolai in entrambe le strutture, sia tra i detenuti che tra gli agenti.

Da Aprile ICS Onlus e APS SOCIAL DOMUS hanno dato vita ad un laboratorio sartoriale in carcere per permettere ai detenuti di prodursi da soli le mascherine.
Solo così anche nelle strutture le persone potranno tornare ad una condizione dignitosa e a seguire le attività ricreative e di istruzione.

Con il tuo contributo acquisteremo i metri di elastico necessari a realizzare le mascherine per i 500 detenuti e devolveremo il resto del ricavato alle associazioni che stanno sviluppando questo progetto.

Anche 1€ può fare la differenza e permettere di acquistare metri di elastici e stoffe.

Dona ora e trasforma quel respiro pericoloso in un sospiro di sollievo, aiuta i dimenticati.

Aggiornamento:
Care sostenitrici e sostenitori, dato il notevole interessamento alla nostra campagna, abbiamo deciso di alzare la posta in gioco e di sostenere un altro importante aspetto delle carceri: l' ISTRUZIONE.
Per questo motivo, con una parte del ricavato verranno acquistati dei tablet con cui i detenuti potranno seguire le lezioni in sicurezza. Un prezzo di un tablet medio è di 250 euro, se riuscissimo a donarne due sarebbe un ottimo traguardo. Vi ringraziamo ancora per il sostegno. 

#unrespirotralesbarre
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#covid19
#mascherine

Organizer and beneficiary

Stella Dondero
Organizer
Alessandria
Giulia Guerci
Beneficiary

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