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Gazan family trying to flee war

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ITALIANO (English below)
Ciao, mi chiamo Awatef. Ho superato i quarant'anni e ho tre figli: il più grande ha 22 anni, il secondo ne ha 17 e ho mia figlia è sedicenne. Vivevo in un appartamento a Gaza City con i miei bambini e sono separata da mio marito da cinque anni. Lavoravo come psicologa in una organizzazione non-profit a Gaza, mi dedicavo a crescere i miei figli, sognare il loro futuro e a impegnarmi per garantire loro opportunità per realizzarsi.

Tre anni fa ho cercato di raggiungere la Turchia, con l'obiettivo di dare ai miei figli un'opportunità di vivere in pace, dopo essere sopravvissuti a quattro guerre a Gaza. Nessuno di noi è uscito indenne da queste guerre: non io, non i miei figli e nemmeno la nostra casa. Comunque, il mio tentativo di emigrare è fallito, perché non ho portato con me i miei figli, quindi sono tornata con ancora maggiore determinazione a iniziare una nuova vita in un altro luogo. Stavo aspettando che i miei figli più giovani finissero le scuole superiori e che mio figlio più grande si laureasse. Questo era il nostro sogno, dettagliatamente pianificato e agognato fino a quando una guerra senza precedenti ha sconvolto le nostre aspirazioni. Ora apprezziamo ogni giorno in cui riusciamo a sopravvivere come uno dei più grandi successi possibili.

Nella tragedia che si sta consumando ormai da oltre 150 giorni, le nostre uniche speranze risiedono nei documenti sparsi nei corridoi tra le tende-rifugio di Rafah dove ora viviamo. Il numero di tende si è moltiplicato, e con esso il numero di documenti e permessi per persone sfollate. Le distinzioni tra migranti, sfollati e rifugiati sono sfumate. Siamo tutti umani e abbiamo tutti il diritto di vivere in pace, sicurezza e dignità. Vogliamo realizzare le aspirazioni e i sogni delle generazioni future, concentrandoci sull'esistenza, il rifugio, la sicurezza e il senso di appartenenza.
Ad oggi, la nostra unica fonte di orgoglio è la nostra sopravvivenza, ma il nostro vero sogno è viaggiare e vivere in pace e salvezza.

I fondi verranno utilizzati per:
  • 20.000$ per pagare l'uscita al confine egiziano (5000$ a persona, quindi 20.000 per me e i miei tre figli)
  • 8.000$ per provvedere alle spese di prima necessità durante il primo periodo fuori dalla Striscia

ENGLISH
Hi, my name is Awatef. I am in my mid-forties. I have three children: the eldest is twenty-two, the second is seventeen, and I have a sixteen-year-old daughter. Residing in an apartment in Gaza City with my children, I have been separated from my husband for five years. I work as a psychologist at a nonprofit organization in Gaza, focusing mainly on raising my children, contemplating their future, and striving to provide them with opportunities for success.

Three years ago, I attempted to travel to Turkey to seek migration, aiming to offer my children a chance to live in peace, especially after enduring four wars in Gaza. None of us emerged unscathed from these wars – neither me nor my children nor our home. However, my migration attempt failed as I didn't bring my children along. I returned with renewed determination to reconsider migration. I was waiting my children's completion of high school and my eldest son's university graduation. This was our dream, meticulously planned and cherished until an unprecedented war altered our aspirations. Now, we appreciate each day's survival as our foremost achievement.

In this ongoing tragedy, surpassing a hundred and fifty days, our hopes rest on scattered papers strewn in the corridors of the tented shelters where we reside. The number of shelters has multiplied, with each new paper granting permission to displaced individuals. However, distinctions between migrants, displaced persons, and refugees have blurred. We are all humans entitled to live in peace, security, and dignity. We endeavor to realize our aspirations and the dreams of future generations pondering existence, shelter, security, and belonging. Currently, our sole source of pride is our survival, yet our only dream is to travel and live in safety and tranquility.

Funds will be used for:
  • 20.000$ to pay the exit at the Egyptian border (5000$ per person, so 20.000$ for me and my children)
  • 8.000$ to afford basic living costs in the first period outside the Gaza Strip
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  • Chiara Stefania
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    • 9 mos
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    • €20
    • 9 mos
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    • €100
    • 10 mos
  • Diami Diallo
    • €15
    • 10 mos
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Organizer

Francesca Campanini
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