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Aiutiamo Sami Abuomar a dare un futuro alle figlie.

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Ciao mi chiamo Mara e ho conosciuto Sami in occasione del primo scambio culturale che si è tenuto a Gaza nel 2014 a seguito dell'operazione israeliana "margine protettivo" che causò la morte di più di 2000 palestinesi.
Sami Abu Omar vive a Gaza, ma ora è a Khan Younis, una città nella parte a sud della striscia nella quale è fuggito con la sua famiglia.
E’ il coordinatore del centro di scambio culturale italiano ‘Vik’, nato per ricordare Vittorio Arrigoni, un militante italiano che visse nella Striscia per praticare la funzione di scudo umano a tutela di pescatori e di agricoltori palestinesi e che fu ucciso il 15 aprile del 2011.
Durante quest'ultima guerra Sami ha perso tutto: la casa, l'azienda di pollame e anche il nostro amato centro Vik è andato distrutto sotto gli intensi bombardamenti di questi sei mesi, ha perso tutto sì, ma non la dignità.
Durante questi mesi è stato attivissimo nel supporto alla popolazione grazie a un progetto nato in collaborazione con ACS- associazione di cooperazione e solidarietà e il Gaza freestyle, progetto che promuove scambi culturali da dieci anni nella Striscia, che ha visto la costruzione di alcune cucine da campo a Rafah e la conseguente distribuzione di pasti per la popolazione sfollata (circa 2000 al giorno).
Sami ha però bisogno di sopravvivere e di ricostruire, appena sarà possibile, sia la casa che l'azienda, ma cosa ancor più importante è poter far tornare a studiare le due figlie.
Per tutti questi motivi vi chiediamo una mano, un aiuto umanitario.

I met Sami on the occasion of the first cultural exchange that was held in Gaza in 2014 following the Israeli operation "Protective Edge" that caused the death of more than 2000 Palestinians.
Sami Abu Omar lives in Gaza, but is now in Khan Younis, a town in the southern part of the strip to which he fled with his family.
He is the coordinator of the Italian cultural exchange centre 'Vik', created to remember Vittorio Arrigoni, an Italian militant who lived in the Strip to act as a human shield to protect Palestinian fishermen and farmers and who was killed on April 15, 2011.
During this last war, Sami lost everything: his house, his poultry farm and even our beloved Vik centre was destroyed under the intense bombings of these six months, he lost everything, yes, but not his dignity.
During these months he has been very active in supporting the population thanks to a project born in the The project was born in collaboration with ACS - Association of Cooperation and Solidarity and Gaza freestyle, a project that has been promoting cultural exchanges for ten years in the Strip, which has seen the construction of some field kitchens in Rafah and the consequent distribution of meals for the displaced population (about 2000 per day).
Sami needs to survive and rebuild both his home and his business as soon as possible, but more importantly, he needs to be able to get his daughetrs back to study.
For all these reasons, we ask you for a hand, for humanitarian aid.
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