Il mio papà deve lavorare
Siamo trentatré persone. Avevamo un lavoro, facevamo i facchini per la GLS. Siamo stati licenziati per aver scioperato, per aver rivendicato i nostri diritti, per aver chiesto la liberazione dal caporalato.
Oggi vi chiediamo un supporto economico. Ogni euro è importante. È finita la misera protezione degli ammortizzatori sociali e noi non troviamo lavoro a causa di quello che sta accadendo nel nostro paese e nel mondo. Questo virus non è neutro, fa più danni coi più deboli: chi è povero, chi vive solo della propria fatica è ancor più esposto agli effetti catastrofici dell'epidemia.
Noi, con la solidarietà del nostro sindacato Usb, siamo saliti sul tetto della GLS per chiedere il nostro reintegro. Siamo rimasti 15 giorni in tende e sacchi a pelo. Sotto la pioggia, il vento e il sole cocente. Siamo scesi fiduciosi che qualcosa sarebbe cambiato.
Siamo i compagni di Abd Elsalam, morto davanti ai cancelli della GLS logistica, investito da un camion. Abbiamo imparato nel suo stesso magazzino il valore della lotta, della giustizia, della dignità.
Il distanziamento sociale non deve trasformarsi in lontananza morale.
Non lasciateci soli.
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Sono Roberto Montanari e raccolgo in prima persona l'appello dei trentatré nostri fratelli adesso in difficoltà economica. Mi occuperò personalmente di prelevare quanto raccolto grazie alla vostra solidarietà i fondi saranno redistribuiti secondo le necessità. Rendiconteremo pubblicamente quanto raccolto e distribuito.