La comunità delle donne è lotta!
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La comunità delle donne è lotta
Usciamo insieme dalla pandemia e cambiamo il sistema
Da mesi viviamo ormai in una condizione di reclusione forzata, siamo state costrette a fermarci, ad interrompere ogni forma di relazione esterna alla casa.
Per noi donne ciò ha significato, in molti casi, lasciare i nostri lavori precari, in nero e sottopagati ma che ci hanno permesso di tirare avanti fino ad ora. Dentro le mura domestiche il lavoro di cura però non è certo diminuito e ha continuato a gravare sempre più alienante sulle nostre spalle. Le misure di supporto che il Governo ha annunciato si sono rivelate inefficaci e insufficienti a sostenere le donne in questo periodo di crisi e la burocrazia ha reso molto spesso un miraggio le briciole che erano state promesse.
La pandemia e il lockdown hanno fatto emergere tutte le contraddizioni della società in cui viviamo, una società che mette la vita e la dignità delle persone, e in particolare delle donne, all’ultimo posto nella scala delle priorità dove a primeggiare sono profitto e prodotto interno lordo.
Quello di cui siamo convinte, adesso più che mai, è che non ci basta tornare alla normalità perché la normalità era il problema e che è necessario costruire un mondo nuovo.
Non ci vogliamo arrendere all’isolamento imposto dalla pandemia ne alle difficoltà materiali quotidiane che viviamo come donne per questo abbiamo continuiato ad organizzarci, a generare iniziativa e a prendere parola.
Non possiamo rimanere in attesa di aiuti, che probabilmente non arriveranno, ma dobbiamo rimboccarci le maniche, convinte che le forme di cooperazione e di solidarietà che le donne sono in grado di costruire sono la migliore arma contro chi ci vuole schiacciare ai margini.
A Palermo, Messina e Marsala abbiamo deciso quindi di lanciare una raccolta fondi per acquistare beni di prima necessità da distribuire alle donne che, nelle nostre città, oggi si trovano in difficoltà. Oltre ai prodotti alimentari e a quelli per l’igiene personale e della casa per le donne sono prodotti di prima necessità anche i prodotti per l’igiene intima, gli assorbenti, i tamponi e le coppette mestruali, nonostante a tutti questi prodotti in Italia sia ancora applicata l’iva al 22%, cioè quella che viene applicata a tutti i prodotti non considerati essenziali. Forse ancora sfugge a chi ci governa, ma noi donne abbiamo il ciclo ogni 28 giorni e gli assorbenti sono un’esigenza che si ripete ogni mese e non possiamo non usarli. Ogni donna, durante il periodo fertile, che dura in media quarant’anni, ha circa 450 cicli mestruali e consuma tra i diecimila e i 14mila assorbenti.
Il tema è legato intimamente alla condizione delle donne in un mondo dove il dominio patriarcale è la norma ed è il riflesso di una società guidata dalle disuguaglianze di genere. Ed è una questione da non sottovalutare. Compromette l’accesso all’educazione, alle opportunità, all’indipendenza e al mondo del lavoro. Affermiamo ancora una volta che la società può essere organizzata su nuove basi, che è possibile una vita senza violenza patriarcale e razzista e libera dallo sfruttamento, partendo dalla solidarietà attiva tra donne.
La lotta femminista vive nei nostri gesti e trasforma la realtà con la forza della collettività.
Dai il tuo contributo e aiutaci a diffondere!
Non una di Meno Palermo
Non una di Meno Messina
Circolo Arci Scirocco-Marsala
Usciamo insieme dalla pandemia e cambiamo il sistema
Da mesi viviamo ormai in una condizione di reclusione forzata, siamo state costrette a fermarci, ad interrompere ogni forma di relazione esterna alla casa.
Per noi donne ciò ha significato, in molti casi, lasciare i nostri lavori precari, in nero e sottopagati ma che ci hanno permesso di tirare avanti fino ad ora. Dentro le mura domestiche il lavoro di cura però non è certo diminuito e ha continuato a gravare sempre più alienante sulle nostre spalle. Le misure di supporto che il Governo ha annunciato si sono rivelate inefficaci e insufficienti a sostenere le donne in questo periodo di crisi e la burocrazia ha reso molto spesso un miraggio le briciole che erano state promesse.
La pandemia e il lockdown hanno fatto emergere tutte le contraddizioni della società in cui viviamo, una società che mette la vita e la dignità delle persone, e in particolare delle donne, all’ultimo posto nella scala delle priorità dove a primeggiare sono profitto e prodotto interno lordo.
Quello di cui siamo convinte, adesso più che mai, è che non ci basta tornare alla normalità perché la normalità era il problema e che è necessario costruire un mondo nuovo.
Non ci vogliamo arrendere all’isolamento imposto dalla pandemia ne alle difficoltà materiali quotidiane che viviamo come donne per questo abbiamo continuiato ad organizzarci, a generare iniziativa e a prendere parola.
Non possiamo rimanere in attesa di aiuti, che probabilmente non arriveranno, ma dobbiamo rimboccarci le maniche, convinte che le forme di cooperazione e di solidarietà che le donne sono in grado di costruire sono la migliore arma contro chi ci vuole schiacciare ai margini.
A Palermo, Messina e Marsala abbiamo deciso quindi di lanciare una raccolta fondi per acquistare beni di prima necessità da distribuire alle donne che, nelle nostre città, oggi si trovano in difficoltà. Oltre ai prodotti alimentari e a quelli per l’igiene personale e della casa per le donne sono prodotti di prima necessità anche i prodotti per l’igiene intima, gli assorbenti, i tamponi e le coppette mestruali, nonostante a tutti questi prodotti in Italia sia ancora applicata l’iva al 22%, cioè quella che viene applicata a tutti i prodotti non considerati essenziali. Forse ancora sfugge a chi ci governa, ma noi donne abbiamo il ciclo ogni 28 giorni e gli assorbenti sono un’esigenza che si ripete ogni mese e non possiamo non usarli. Ogni donna, durante il periodo fertile, che dura in media quarant’anni, ha circa 450 cicli mestruali e consuma tra i diecimila e i 14mila assorbenti.
Il tema è legato intimamente alla condizione delle donne in un mondo dove il dominio patriarcale è la norma ed è il riflesso di una società guidata dalle disuguaglianze di genere. Ed è una questione da non sottovalutare. Compromette l’accesso all’educazione, alle opportunità, all’indipendenza e al mondo del lavoro. Affermiamo ancora una volta che la società può essere organizzata su nuove basi, che è possibile una vita senza violenza patriarcale e razzista e libera dallo sfruttamento, partendo dalla solidarietà attiva tra donne.
La lotta femminista vive nei nostri gesti e trasforma la realtà con la forza della collettività.
Dai il tuo contributo e aiutaci a diffondere!
Non una di Meno Palermo
Non una di Meno Messina
Circolo Arci Scirocco-Marsala
Organizer and beneficiary
Non Una Di Meno Palermo
Organizer
Cefalù, SC
Giorgio Martinico
Beneficiary