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Le Cose Cambiano - Un documentario dedicato a Carlo Bartoli

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Le emicranie che tormentano Carlo sin da quando era bambino sono morse inesorabili, tempeste violente che possono deflagrare in qualunque momento nel suo cervello. Colpa di una massa tumorale benigna che Carlo, negli anni, ha imparato a tenere sotto controllo con l’aiuto dei medici. 

Almeno fino al 2019, negli stessi mesi in cui il Covid-19 sta attanagliando il pianeta.

In quel periodo Carlo ha 19 anni e si trova in Spagna, dove lavora come aiuto cuoco in un ristorante di Valencia. È allora che le sue crisi peggiorano drasticamente. Dovrebbe tornare velocemente in Italia per farsi curare da chi lo ha sempre seguito, ma le restrizioni dovute alla pandemia rendono ardua l’impresa.

Dopo infiniti rifiuti da voli straordinari e autobus cancellati, riesce finalmente a imbarcarsi su un traghetto che salpa dal porto di Barcellona verso Genova, dove ad attenderlo c’è suo padre Giancarlo. 

Un’attesa vana, purtroppo, perché Carlo morirà nella sua cabina a poche ore dall’arrivo.



Estate 2023. Finalmente è di nuovo possibile tornare ad organizzare un “Partyccio”, ovvero un gigantesco, devastante party in aperta campagna a base di alcol. Ormai una tradizione per uno storico gruppo di amici che però, questa volta, si trova a fare i conti con qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: uno di loro, Carlo, non c’è più. Una verità tanto incontrovertibile quanto inaccettabile, quasi impossibile da elaborare.

E così, senza che nessuno lo avesse pianificato, il Partyccio 2023 si trasforma in qualcosa di diverso e inaspettato: in un vero e proprio rito di passaggio, nella dolorosa e al tempo stesso vitale elaborazione collettiva di un lutto inaccettabile.




“Le cose cambiano” nasce da alcune personalissime necessità, e raccontare la morte del mio amico Carlo è solo una di queste. Il lutto infatti non si traduce unicamente nell’elaborazione di una perdita tanto importante, ma anche in una concreta consapevolezza che travolge tutto il mio gruppo di amici: la morte esiste.


Ognuno di loro ha un punto di vista diverso, ognuno ha il suo modo di andare avanti.


Nel permettermi di filmarli e intervistarli nella quotidianità, i miei amici mi danno modo di capire che questo progetto altro non è che il mio metodo.
Il documentario è la mia reazione a questo tragico epilogo, seppur ciò comporti grandi questioni di carattere morale.


Mi sento estremamente in debito con i familiari e tutti gli amici di Carlo, che sono stati disposti a rivivere e soffermarsi sul proprio dolore in modo che io potessi sviscerare il mio.

Ciò che posso fare dunque è restituire una testimonianza bella, onesta, che ci possa far dire ne sia valsa la pena e che possa aiutare chiunque abbia vissuto un’esperienza tanto dolorosa.

Con questo documentario voglio dedicare loro qualcosa di cristallizzato nel tempo, un periodo di transizione nelle nostre vite dove nonostante tutto organizziamo una festa, ci tuffiamo l’uno nel dolore dell’altro, ci amiamo e continuiamo a vivere.




Al momento abbiamo finito le riprese del documentario. Tuttavia, per far si che il progetto vada a termine abbiamo bisogno del vostro sostegno in quanto stiamo per entrare nella fase di post produzione.

Dovremmo affrontare diverse spese tra cui il montaggio e l’acquisto dei diritti di diversi brani che vengono utilizzati all’interno del girato, come ad esempio quelli del Partyccio. Così come non sono da sottovalutare i costi di colorgrading, mix e master audio, riversamento in digitale degli archivi di famiglia, la composizione originale della colonna sonora e tutto ciò di cui abbiamo bisogno per rendere questo prodotto unico e indimenticabile.

Anche la più piccola delle donazioni può aiutarci a ricordare a tutti che anche dopo eventi tragici le cose cambiano, e la vita va avanti.

Vi ringrazio a nome mio, di tutti i miei amici e di Carlo

Nicolò.






English Translation


The migraines that haunted Carlo since he was a child were inexorable grips, violent storms that may have bursted in his brain at any time. A benign tumor was to blame. Over the years, Carlo had learned to keep it under control with the help of the doctors.

That is, until 2019, during the same months when Covid-19 was tormenting our planet.

At that time, Carlo was 19 years old and living in Spain, where he worked as a sous-chef in a restaurant in Valencia. It was then that his attacks became severely worse. He should have quickly returned to Italy to seek treatment from his trusted doctors, but pandemic-related restrictions made it challenging.

After endless failed flights and cancelled buses, he was finally able to board a ferry sailing from the port of Barcelona to Genoa, where his father Giancarlo was waiting for him. Sadly, he was waiting in vain. Carlo died in his cabin only a few hours before landing.



Summer 2023. We can finally plan another “Partyccio”: a huge, devastating, alcohol-based party set in open countryside. It had become a tradition for an old group of friends who, this time, found themselves coming to terms with something that nobody could have ever expected: one of them, Carlo, was gone. An unquestionable and yet unacceptable/intolerable truth that was almost impossible to process.

And just like that, without anyone planning it, the Partyccio 2023 turned into something different and unexpected. It became an actual rite of passage in both the painful and vital collective processing of an intolerable loss.

“Le Cose Cambiano” stems from some very personal needs of mine, and talking about my friend Carlo’s death is just one of them. As a matter of fact, grieving does not solely mean processing an important loss, but it becomes something my whole group of friends is now aware of: death exists.

Each one of them has a different point of view, each one of them has their own way of moving forward. In allowing me to film and interview them in their daily lives, my friends give me the chance to understand that this project is nothing more than my own way.

The documentary is my reaction to this tragic epilogue, although this involves major ethical/moral issues.

I feel like I owe a lot to all of Carlo’s relatives and friends, who are willing to relive and dwell on their pain so that I can dig deep into mine.

Therefore, what I can do is give back something honest and beautiful thanks to which we can say that it was worth it, and that may help anyone who has gone through such a painful experience.

Through this documentary, I want to dedicate to them something frozen in time, a transition period in our lives where, in spite of everything, we plan a party, we dive into each other’s pain, we love each other, and we keep on living.



As of now, we finished shooting the documentary. However, we are entering the post-production stage and, in order for our project to come to an end, we need your support.

We will face many expenses such us editing and purchasing the rights to different songs used throughout the footage (for instance, the ones played at the Partyccio). Other expenses not to overlook are color grading, audio mixing and mastering, digitalization of family archives, the original soundtrack composition and everything we need to make this product unique and unforgettable.

Even the smallest of donations can help us to remind everyone that, even after tragic events, things change. Life goes on.

On behalf of myself, my friends and Carlo, thank you.

Nicolò.
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