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QPRIDE - Pride di Quartiere 2024 _ Dergano - Bovisa

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Costruiamo insieme il nostro Pride di quartiere Dergano e Bovisa!

Il QPride è aperto a tutte le persone e agli spazi che sono interessati a costruirlo collettivamente e che si riconoscono nel manifesto.

Per l'edizione 2024 stiamo immaginando un percorso, un palinsesto di iniziative dal 10 al 29 giugno, un calendario coordinato e armonioso con tutte le idee e i contributi che verranno portati e decisi assieme e che si svolgeranno in diversi luoghi dei due quartieri.

Il crowdfunding ha come obiettivo quello di raccogliere risorse per sostenere le diverse spese organizzative e appuntamenti condivisi. Dal momento iniziale di riflessione/dibattito che, a partire dal manifesto, possa essere anche veicolo di promozione dell'idea di Pride di quartiere in altre zone di Milano, fino al momento finale caratterizzato dalla realizzazione del carro e della parata di zona che attraverserà le vie dei due quartieri e che convergerà nel Milano Pride cittadino.

A gestire la raccolta sarà l'ANPI, in questo caso la sezione Martiri di Dergano, che è il minimo comune denominatore che rappresenta tutte le persone e le realtà che animano il QPride, perché siamo tuttə antifascistə e perchè, da sempre, fa attivismo in prima linea nella custodia e nell'attuazione dei valori della Costituzione, della democrazia, nella promozione della memoria di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la Resistenza, nella salvaguardia della libertà individuali e che guarda con profonda speranza alle nuove generazioni perché possano essere garanti di tali principi anche nel nostro futuro.

IL MANIFESTO
PRIDE DI QUARTIERE DERGANO - BOVISA, sfila l’orgoglio nel/del quartiere di tuttə

In una società fortemente maschilista e patriarcale - che considera l'eterosessualità norma e l'omosessualità diversità, così come sceglie di screditare la pluralità dell’identità degli individui, senza mai uscire dal semplicistico binarismo maschio/femmina e che considera l’unica tipologia di famiglia come quella composta da uomo e donna - ogni volta si deve decidere se, come e quando esplicitare il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere. Nella nostra lotta per l’affermazione della realtà, abbiamo bisogno di un’esplosione di autodeterminazione che anche quest’anno avrà modo di concretizzarsi in parate che attraverseranno le vie delle città di tutto il mondo, e così anche a Milano, ma soprattutto del nostro quartiere, in una sfumatura di colori arcobaleno che sarà l’espressione di tutti i nostri corpi, delle nostre differenze, delle nostre libere scelte, del nostro orgoglio!
Dergano - Bovisa sono due quartieri, la cui la comunità locale ha saputo creare un forte senso di condivisione e solidarietà, costruendo relazioni sociali poste alla base della collettività che coinvolgono l’individuo nella sua totalità. Negli ultimi anni sono sorte molte realtà che hanno saputo creare un’offerta culturale diffusa, incentivare azioni che abbiano un’impronta sociale aperta, capaci di ingaggiare molteplici soggetti, promuovendo l’associazionismo e l’apertura, attraverso le realtà che lo animano. Per questo Dergano, già dallo scorso anno, ha accolto lo spirito di autodeterminazione di una comunità che vive e respira questo luogo e ne attraversa le strade.
Il nostro Pride - inserito nel palinsesto del Milano Pride - vuole essere un Pride aperto, che allarga la lotta non solo alle istanze LGBTQIA+ ma anche quelle di chi è contro il razzismo, contro ogni forma di fascismo o contro ogni giudizio e controllo del corpo, il body shaming e la conformità: parla a tuttə e vuole dare voce alle persone a cui è stato chiesto di rimanere in silenzio troppe volte in famiglia, al lavoro o a scuola, affinché queste si sentano pienamente libere in relazione tra liberə perché la libertà è generativa. Vogliamo che nel nostro quartiere queste persone si sentano in un posto in grado di accoglierle e di sostenerle, che possano trovare la loro dimensione all’interno di questa comunità che è di tuttə.
Percorreremo le strade che ci appartengono e che conosciamo con il nostro spirito di libertà e l’orgoglio di essere come siamo, lo faremo per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transə, intersex, pansessuali, asessuali, queer, donne, disoccupatə, sex workers, disabili, migranti, sieropositive, siero coinvolte, sfruttate, censurate, violate, per chi rischiando la morte fugge dal proprio paese di origine, per chi abortisce, per chi non ha una casa, per chi non è conforme ai canoni estetici imposti dalla società.
Sfileremo per le strade per rivendicare:
· Una comunicazione libera dai linguaggi che perpetrano diseguaglianze, per una rivoluzione che non può che essere intersezionale, per una cultura che sia inequivocabilmente contro la sessuofobia, contro il sessismo e il machismo, contro il classismo, contro la xenofobia e l’omo-lesbo-bi-transfobia, contro il patriarcato, contro lo stigma nei confronti delle persone sieropositive e siero coinvolte, contro l’abilismo, contro il pensiero unico vincolante del fanatismo religioso, contro l’istituzionalizzazione delle discriminazioni volute dalla massima espressione tossica del privilegio: l’unico modello valoroso e valevole basato sui canoni del maschio, bianco, occidentale, eterosessuale, cisgender, abile e perbenista.
· Il rispetto del diritto umano universale alla speranza, a cercare una vita migliore, a muoversi sulla terra come cittadini del mondo. Siamo al fianco dei migranti, che politiche ciniche e razziste condannano alla sofferenza e alla morte, in un crescendo di inaccettabile orrore, di cui siamo testimoni da anni.
· L’autodeterminazione delle donne perché costruiamo il nostro futuro nell'ottica di un trans-femminismo intersezionale dove nessunə viene esclusə. Lottiamo contro la cultura patriarcale e la violenza maschile, promuovendo percorsi per costruire modelli plurali e alternativi alla maschilità tossica.
· La completa realizzazione dell’individuo con il sostegno di uno Stato laico che favorisca, garantisca e tuteli tuttə cittadinə, senza che il proprio corpo, la propria identità o la propria provenienza vengano demonizzati e schiacciati dai paradigmi e valori di questa società. Le istituzioni non possono più girare lo sguardo davanti agli abusi e i soprusi riservati alla comunità LGBTQIA+, con una particolare attenzione alla comunità transgender, non posso più voltare la schiena davanti agli attacchi nei confronti della comunità migrante, davanti alla violenza con cui migliaia di donne convivono tutti i giorni. E’ dovere dello Stato garantire l’uguaglianza də cittadinə e tutelare il diritto a poter sviluppare il proprio percorso di vita senza dover costantemente convivere con la paura e il terrore di non poter essere sé stessə.
· Il diritto al matrimonio egualitario e il riconoscimento di tutte le formazioni familiari, di qualsiasi coppia o singolə e per ogni tipo di relazione, per l’accesso alla genitorialità completa, all’adozione, alle pratiche di procreazione medicalmente assistita e gestazione per altrə, per le coppie gay e lesbiche, le/i singolə, per il riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali da parte di entrambi i genitori, sia per quellə già natə che per quellə che nasceranno, per una legge che tuteli il loro diritto alla cittadinanza e ad essere riconosciuti legalmente così che possano sviluppare un percorso di educazione e crescita che permetta il pieno completamento delle proprie capacità. Famiglia è dove si cresce, si impara, si diviene, ci si vuol bene a prescindere dalla biologia, dall'identità di genere e/o dall'orientamento sessuale di chi la compone;
· Un libero accesso alla sanità senza obiezioni, alla salute psicofisica, per tutte le persone. Per le identità transə, non binarie e gender non-conformi, per le persone di qualsiasi identità ed espressione, di qualsiasi orientamento sessuale e affettivo, di qualsiasi etnia e cultura. Una sanità pubblica funzionante e messa nelle condizioni di poter operare efficacemente, al di là delle logiche dell'emergenza, con maggiore radicamento nei territori e maggiore formazione rispettosa dei temi della salute di genere superando un modello ancorato a vecchi schemi pieni di pregiudizi;
· Autodeterminazione delle persone con disabilità, le persone con disabilità (fisica o cognitiva) ancora oggi si vedono negare il diritto di costruirsi una vita autodeterminata, di realizzarsi e di vivere pienamente la propria sessualità. Per chi ha bisogno di un percorso di mediazione per soddisfare bisogni sessuali e relazionali/affettivi, chiediamo che vengano rimossi tutti gli ostacoli culturali, sociali e normativi in ottemperanza alla Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità. Auspichiamo un rapido cambiamento di paradigma, da soggetti passivi di cure a soggetti desideranti e rifiutiamo la costante infantilizzazione a cui sono sottoposte soprattutto le persone con disabilità cognitiva quando si parla di bisogni sessuali ed orientamento sessuale.

Donations 

  • Maria Guidone
    • €50
    • 4 mos
  • Lucilla Pirovano
    • €20
    • 5 mos
  • Jacopo Ragazzini
    • €30
    • 5 mos
  • Martina Salteri
    • €20
    • 5 mos
  • Mario Barilani
    • €25
    • 5 mos

Organizer

Anpi Martiri di Dergano
Organizer
Milan, LM

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