Proiezione del film "L'Urlo" il 17 dic. a Roma
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Il film che nessuno osa trasmettere.
Il 17 dicembre alle 18 al teatro Flavio di Roma abbiamo la possibilità di dimostrare che questo film esiste, grazie al tuo aiuto.
La proiezione avverrà una settimana esatta prima delle elezioni in Libia, a distanza di 7 anni dalle precedenti.
Il rischio di una nuova guerra devastante si fa sempre più concreto, qualora ancora una volta sarà impedito militarmente ai vincitori di assumere le cariche istituzionali.
La narrazione europea nel frattempo pascola beata all'interno della propaganda NATO a sostegno della Fratellanza Musulmana a Tripoli, dell'occupazione turca che la difende e dei gruppi armati, come le milizie libiche e i mercenari siriani.
Ma il popolo libico vuole esprimersi per mettere fine a un'aggressione che è durata 10 anni.
Questo è il terribile scenario che si manifesterà durante i giorni in cui avverrà la proiezione.
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I soldi serviranno per l'affitto della sala, per i biglietti del viaggio degli ospiti e per la promozione dell'evento.
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L’URLO
2021, 80’
Un film di Michelangelo Severgnini
Kama productions
Scritto con Piero Messina
Girato da Waddah Al Fayed
Montato da Claudio D’Elia
Prodotto da Riccardo Biadene
Sinossi:
700mila migranti-schiavi bloccati da anni in Libia, senza poter andare avanti, senza poter tornare indietro, se non poche migliaia di loro ogni anno. E’ questo lo scenario raccontato dalle centinaia di persone in Libia con cui Michelangelo è potuto entrare in contatto attraverso un metodo basato sulla geolocalizzazione, a partire dall’estate 2018.
“L’Urlo” è la storia di questa avventura, spesa tra il vano tentativo di rendere queste voci protagoniste in Europa e il desiderio di svelare, centimetro dopo centimetro, i misteri della Libia.
Ne esce un quadro sconvolgente: l’Europa appoggia e finanzia i governi illegittimi di Tripoli in cambio di petrolio libico trafugato sottobanco, 40% ogni anno. Un imponente saccheggio possibile grazie all’impunità di cui godono le milizie sul campo. Quelle stesse milizie che, con il miraggio dell’Europa, hanno attratto con l’inganno i cosiddetti “migranti” africani in Libia e ora, una volta convertiti in schiavi, ne dispongono a loro piacimento.
Le immagini girate dai telefonini dei ragazzi in Libia e i loro messaggi vocali si alternano con il viaggio dell’autore, verso il confine tra Tunisia e Libia, alla ricerca di una liberazione che tarda ad arrivare, nel silenzio complice del mondo.
Organizer
Michelangelo Severgnini
Organizer
Metropolitan City of Bari