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Salviamo il Giardino pietrificato di Tonino Guerra

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L' Associazione culturale Tonino Guerra, da anni impegnata nella tutela e nella diffusione dell’Opera del Maestro, dopo aver celebrato nell'ultimo biennio il centenario della Sua nascita, portando a termine una serie di eventi che hanno caratterizzato il recente passato, ha deciso di impegnarsi in una nuova importante missione: il restauro e la salvaguardia di una tra le opere più suggestive ideate da Tonino Guerra, Il Giardino Pietrificato di Bascio!
L'obiettivo è di portare a termine entro il 16 marzo 2022, prossimo compleanno di Tonino, il restauro dei celebri Tappeti posizionati intorno alla Torre di Bascio e restituire loro l'originario splendore, rendendo nuovamente godibile un luogo carico di suggestioni e magia.
Insieme possiamo riuscire ad immaginare il prossimo compleanno di Tonino come una grande festa in un Luogo dell'Anima che avremo ritrovato e recuperato, restituendogli bellezza e suggestione e, magari, progettando lì insieme il prossimo passo da compiere.
Il progetto di restauro di questo luogo dell'anima è già pronto, ma abbiamo bisogno dell'aiuto e del sostegno degli amici vecchi e nuovi di Tonino e dell'Associazione per raggiungere l'obiettivo, e per raccogliere insieme le risorse necessarie attraverso un'attività di raccolta fondi che ci vede tutti coinvolti!
Salviamo il Giardino pietrificato di Tonino Guerra!
 
IL GIARDINO PIETRIFICATO DI BASCIO
 
Da Pennabilli, ritornando sulla provinciale 258 e percorrendone un breve tratto verso la Toscana, si raggiunge la frazione di Bascio a 14 km dal capoluogo. Ai piedi di una torre millenaria, sono stesi sette tappeti di ceramica dedicati ad altrettanti personaggi del passato che in questo luogo sono vissuti o transitati. I tappeti sono opere del ceramista Giovanni (Giò) Urbinati e hanno titoli fantasiosi suggeriti al Maestro da episodi o da gesta del personaggio celebrato.
 
Il tappeto dell’anatra dal collo azzurro. Dedicato alla contessa Fanina dei Borboni di Francia andata sposa ad un capitano dei Carpegna. Impazzì per la solitudine ed affidò al vento le sue richieste di aiuto.
 
Il tappeto delle onde quiete. Per ricordare Giotto che “dal Montefeltro vide lontanissimi i primi bagliori azzurri dell’Adriatico”.
 
Il tappeto delle piramidi sognate. Dedicato a Bonconte da Montefeltro; “Perché le trentacinque piramidi siano tombe del suo corpo valoroso scomparso nel fiume della battaglia”.
 
Il tappeto delle Cattedrali abbandonate. Dedicato a padre Matteo da Bascio, fondatore dell’ordine dei Cappuccini che per “tutto il mondo andava esclamando e riprendendo ogni sorta di persona, gridando “all’inferno, all’inferno, peccatori”.
 
Il tappeto delle conchiglie montanare. In ricordo del grande capitano di ventura Uguccione della Faggiola “che da questi colli vedeva i confini dell’Italia e tanto fu ammirato da Dante che gli dedicò l’inferno”.
 
Il tappeto dei pensieri chiari. Per ricordare Dante “che vide questa torre fuggendo da Firenze per raggiungere il rumore del mare di Ravenna”.
 
Il tappeto dei pensieri oscuri. Per ricordare il poeta Ezra Pound, vissuto per un breve periodo a Pennabilli, che disse del Marecchia “dove la melma è piena di sassi”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Organizer

Associazione culturale Tonino Guerra
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Pennabilli

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