Sharing is Caring - Raccolta fondi Mellon Educate
Il Sudafrica e le township
Il Sudafrica è conosciuto globalmente, oltre che per i suoi immensi paesaggi, spiagge, parchi naturali e multiculturalismo, come la nazione arcobaleno. Con la fine dell'Apartheid nel 1994 si è aperto un nuovo capitolo, in cui la convivenza tra boeri ( i bianchi discendenti dagli europei), neri sudafricani e colored diventava finalmente realtà.
Il Sudafrica risulta però essere ancora oggi il paese con la più alta diseguaglianza sociale, moltissimi dei così detti "non white" vivono ancora nelle township, ovvero le ex aree di segregazione razziale sudafricane.
Si tratta di immense baraccopoli con scarsissime condizioni igieniche, reti fognarie ed elettriche praticamente inesistenti e prive di acqua potabile. Crescono senza sosta, spesso lontane dai centri di produzione, dalle zone industriali, dai centri amministrativi, senza mezzi pubblici che le colleghino alle città e ai luoghi di lavoro.
Il numero degli abitanti può arrivare anche oltre le 390'000 persone che vivono in baracche di lamiera di dimensioni estremamente ridotte e nella quale spesso convivono anche più nuclei familiari.
Mellon Educate
Mellon Educate è un'associazione benefica irlandese, nata nel 2002 dal filantropo Niall Mellon, che opera nelle nelle zone più povere e disagiate del Sudafrica, in particolare nelle township di Città del Capo.
E' basata principalmente sull'aiuto di volontari, provenienti da tutto il mondo, che con un contributo monetario vengono ospitati dall'associazione a Città del Capo per partecipare ad eventi di attività edilizia, attività che è riuscita a costruire nel corso degli anni 175'000 case nelle township sudafricane.
Dal 2013 l'ente benefico raddoppia i suoi impegni con un programma decennale per lo sviluppo dell'istruzione per oltre 100'000 bambini, riuscendo a innalzare il livello di scolarizzazione di queste aree da 20% al 75%.
L'emergenza Covid-19
L'emergenza epidemiologica del Covid-19 si è andata a sommare alle criticità esistenti delle township di Città del Capo e il pericolo di un contagio senza controllo è più che mai reale. Come si può ben intuire, questo periodo di quarantena e distanziamento sociale nelle township di Città del Capo, ha un impatto estremamente diverso che in una qualsiasi altra città.
Non sono quartieri con case fatte di mattoni, con un tetto stabile sopra la testa. Si tratta di baracche in lamiera, distanti anche meno di un metro l'una da l'altra, senza la minima possibilità di igienizzare l'ambiente o semplicemente di fornire acqua corrente per potersi lavare le mani.
Baracche in cui convivono almeno due o più famiglie, che non possono permettersi di rimanere in casa senza lavorare se vogliono nutrire i propri figli. Semplicemente, come si può chiedere a queste persone di rimanere in casa, quando una casa non c'è?
Il Sudafrica ha inoltre l'epidemia di HIV più grande e di più alto profilo al mondo, con circa 7,7 milioni di persone che vivono con l'HIV secondo le stime del 2018. Inutile dire la quantità di persone immunodepresse per il quale il contagio da Covid-19 potrebbe essere fatale.
L'associazione Mellon Educate ha in questo momento interrotto le principali attività di volontariato edilizio ed educativo per fornire cibo, assistenza e dispositivi di protezione contro il virus per coloro che vivono in questa assurda condizione.
Obiettivo della raccolta fondi
L'obiettivo della raccolta fondi è quello di poter contribuire, anche se in piccola parte, ad impedire che questa epidemia si trasformi in una vera e propria strage senza precedenti.
Con un piccolo contributo monetario sarà possibile acquistare cibo, medicinali, mascherine e altri dispositivi di protezione, dando quindi un aiuto concreto a delle persone che si trovano adesso ad essere completamente indifese di fronte ad una pandemia globale di questo tipo.
Una piccola donazione può veramente fare la differenza.
n un momento del genere tutti noi stiamo attraversando difficoltà di vario tipo, e tutte i nostri problemi meritano attenzione ed aiuto. Ma è anche giusto non dimenticarsi mai di chi è estremamente più bisognoso di noi e che può essere aiutato con una piccola donazione.