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Solidarietà per Paolo

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Salve a tutti,
mi chiamo Vincenzo Vetere e nella vita sono un informatico ma nel tempo libero dedico il mio tempo ad aiutare chi ha veramente bisogno di un aiuto.

Oggi vorrei raccontarvi la storia di Paolo, un signore di 55 anni che ha bisogno del nostro aiuto, vi condivido il suo messaggio:

”La mia storia non è molto diversa dalle altre, ma è la mia storia.

Dopo una breve vita in carriera, piena di false promesse e parole mai rispettate, quindici anni fa si sono manifestate una serie di patologie, che avrebbero dovuto attendere decenni. Alcune ereditarie, altre acquisite sul lavoro, incidenti..

Sono un “giovane” con il corpo di un anziano, minato da artrosi devastante, ipertensione con danno d’organo, il canale vertebrale di tre lombari che si sta riducendo, circolazione venosa compromessa, polmoni minati da smog, fumo passivo e, pare, una vita passata a pochi metri da quintali di amianto che, ancor oggi, nessuno degli organi preposti si degna di smaltire, tardivamente.

Da due anni non trovo lavoro e non è certo stato per colpa della pandemia. Ma di pretesti, età (53 anni) troppo avanti per i più, troppe competenze per altri.

Il telelavoro è una bugia, nel nostro paese. Nonostante abbia diretto un progetto con lo stato del CT senza neppure aver dovuto prendere in mano una cornetta.

Ora, dileggiato ed abbandonato dalle istituzioni locali, sono condannato alla terapia del dolore a vita e non è neppure certo che un intervento alle vertebre – con tutti i rischi connessi alla mia situazione cardiaca e vascolare, oltre a quelli ovvii di paralisi – è lontanissima.

Tra intervento e riabilitazione, mesi di inattività in ogni caso.

Non ho più neppure un’auto per le piccole e grandi necessità.

Camminare è un supplizio, in casa ed ancor peggio in strada.

Ma quel che è più grave, nell’immediato, è l’assoluta mancanza di introiti per pagare le medicine, le visite specialistiche, il cibo, le utenze domestiche che a giorni staccheranno. Ecco il problema: l’urgenza.


“In attesa del riconoscimento di invalidità civile, che assai difficilmente mi garantirà una pensione ma, forse, solo una priorità per chissà quale tipo di lavoro, viste le mie condizioni, aspetterò mesi cercando di arrivare a sera, sperando di mangiare qualcosa o di trovare farmaci magari nuovi o sperimentali per ridurre quantomeno il dolore in cui vivo ogni secondo della mia vita”

Non ho idea di cosa possa capitare, non saprei quantificare una somma, ma i soldi servono, serviranno sempre più, fin quando qualcuno capirà e mi ridarà la dignità di guadagnarmi da vivere con le mie competenze.”



Organizer

Vincenzo Vetere
Organizer
Metropolitan City of Milan

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