Sostieni gli operai TEXPRINT in sciopero da 8 mesi
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Care amiche, cari amici. I lavoratori della Texprint hanno bisogno di voi!
!!! AGGIORNAMENTO 1/09/2021
Sta iniziando settembre, e lo sciopero e il presidio permanente proseguono ininterrotti da quasi 8 mesi. Per gli operai Texprint sono stati 8 mesi difficili, dai -4° di gennaio ai +40° di agosto, 8 mesi senza stipendio, ma determinati a raggiungere gli obiettivi che si sono dati. Sono stati anche 8 mesi bellissimi, grazie al calore e alla solidarietà di centinaia di persone che hanno raggiunto il presidio in via Sabadell, per donare un sorriso, qualche ora di chiacchiere, cibo, acqua, una piccola o grande donazione, faccia a faccia o grazie a questo crowdfunding.
Il sostegno ricevuto è stato da una parte enorme e dall'altra assente: il sindaco della città si è sempre rifiutato di incontrare i lavoratori, l'Ispettorato del Lavoro (che purtroppo sconta anche un tragico definanziamento) ancora latita per quanto riguarda i verbali di accertamento, e i padroni della fabbrica (indagati per mafia e rapporti con il clan Greco della ndrangheta) continuano a rifiutarsi di sedere al tavolo per un accordo sindacale.
Ma chi pensava che ad agosto gli operai Texprint avrebbero mollato si sbagliava di grosso. Inizia una nuova fase della lotta. Dai cancelli della Texprint si estende lo stato di agitazione permanente per puntare il dito verso le istituzioni del territorio, dopo 8 mesi di silenzio ed omertà. Nel distretto tessile di Prato c'è la schiavitù. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Ora i lavoratori pretendono risposte e chiarezza anche sul fronte istituzionale.
Per continuare la lotta c'è sempre bisogno del contributo di tutte e tutti! Facciamo girare questo crowdfunding: non permettiamo che le difficoltà economiche (comprensibili dopo quasi 8 mesi di sciopero) possano essere un freno alla battaglia per la giustizia nel distretto tessile di Prato: "Non per noi, ma per tutti"!
Scriviamo dal presidio dei lavoratori in sciopero alla Texprint, nel Macrolotto di Prato. E' il 25 febbraio e siamo in sciopero da 36 giorni. Da due settimane siamo in presidio permanente davanti ai cancelli. Costretti a lavorare per 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana, senza malattia, senza ferie, i lavoratori hanno deciso di iniziare la loro lotta per lavorare 8 ore x 5 giorni, secondo il Contratto nazionale.
Oggi ci è arrivata la comunicazione da parte dell’azienda in cui chiude da qui in avanti qualsiasi tipo di trattativa. Oggi abbiamo deciso collettivamente che continueremo ad andare dritti e portare avanti il nostro presidio permanente, resistendo un minuto più di loro.
È chiaro che lo sciopero alla Texprint non è più una lotta solo tra i lavoratori e l’azienda, ma uno scontro tra i padroni del tessile che non sono disposti a mettere fine al regime di supersfruttamento (12 ore al giorno sette giorni a settimana) e i lavoratori e lavoratrici che ieri, oggi ma soprattutto nel futuro decideranno di iniziare la loro battaglia contro la schiavitù.
Sappiamo che i lavoratori di Texprint non sono soli. Sono tante le amiche e gli amici che ci sostengono, ci seguono e hanno portato la loro solidarietà in questi giorni, ma ora più che mai abbiamo bisogno di voi.
Per sostenere uno sciopero così lungo anche il sostegno economico ovviamente è importante: dopo un mese di sciopero per poter continuare c’è bisogno di sostegno anche da questo punto di vista. È già in corso una raccolta per la cassa di resistenza da parte degli altri lavoratori del sindacato, ma non basta per sostenere 18 persone.
"8x5" significa eliminare la schiavitù dalle filiere della moda, ma anche rispondere alla "crisi" e alle minacce di piogge di licenziamenti pronti al momento dello sblocco governativo con una riduzione drastica degli attuali orari di lavoro che, in questa realtà, sono di norma 84 ore settimanali. 8x5 vuol dire più diritti e più posti di lavoro.
Sappiamo che i lavoratori che hanno alzato la testa non sono soli. La strada per cambiare il distretto è ancora lunga, ma questo sciopero è una prova della determinazione degli operai del distretto tessile e un segnale di speranza per tutti lavoratori che ancora subiscono queste condizioni nel settore della moda e non solo.
!!! AGGIORNAMENTO 1/09/2021
Sta iniziando settembre, e lo sciopero e il presidio permanente proseguono ininterrotti da quasi 8 mesi. Per gli operai Texprint sono stati 8 mesi difficili, dai -4° di gennaio ai +40° di agosto, 8 mesi senza stipendio, ma determinati a raggiungere gli obiettivi che si sono dati. Sono stati anche 8 mesi bellissimi, grazie al calore e alla solidarietà di centinaia di persone che hanno raggiunto il presidio in via Sabadell, per donare un sorriso, qualche ora di chiacchiere, cibo, acqua, una piccola o grande donazione, faccia a faccia o grazie a questo crowdfunding.
Il sostegno ricevuto è stato da una parte enorme e dall'altra assente: il sindaco della città si è sempre rifiutato di incontrare i lavoratori, l'Ispettorato del Lavoro (che purtroppo sconta anche un tragico definanziamento) ancora latita per quanto riguarda i verbali di accertamento, e i padroni della fabbrica (indagati per mafia e rapporti con il clan Greco della ndrangheta) continuano a rifiutarsi di sedere al tavolo per un accordo sindacale.
Ma chi pensava che ad agosto gli operai Texprint avrebbero mollato si sbagliava di grosso. Inizia una nuova fase della lotta. Dai cancelli della Texprint si estende lo stato di agitazione permanente per puntare il dito verso le istituzioni del territorio, dopo 8 mesi di silenzio ed omertà. Nel distretto tessile di Prato c'è la schiavitù. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Ora i lavoratori pretendono risposte e chiarezza anche sul fronte istituzionale.
Per continuare la lotta c'è sempre bisogno del contributo di tutte e tutti! Facciamo girare questo crowdfunding: non permettiamo che le difficoltà economiche (comprensibili dopo quasi 8 mesi di sciopero) possano essere un freno alla battaglia per la giustizia nel distretto tessile di Prato: "Non per noi, ma per tutti"!
Scriviamo dal presidio dei lavoratori in sciopero alla Texprint, nel Macrolotto di Prato. E' il 25 febbraio e siamo in sciopero da 36 giorni. Da due settimane siamo in presidio permanente davanti ai cancelli. Costretti a lavorare per 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana, senza malattia, senza ferie, i lavoratori hanno deciso di iniziare la loro lotta per lavorare 8 ore x 5 giorni, secondo il Contratto nazionale.
Oggi ci è arrivata la comunicazione da parte dell’azienda in cui chiude da qui in avanti qualsiasi tipo di trattativa. Oggi abbiamo deciso collettivamente che continueremo ad andare dritti e portare avanti il nostro presidio permanente, resistendo un minuto più di loro.
È chiaro che lo sciopero alla Texprint non è più una lotta solo tra i lavoratori e l’azienda, ma uno scontro tra i padroni del tessile che non sono disposti a mettere fine al regime di supersfruttamento (12 ore al giorno sette giorni a settimana) e i lavoratori e lavoratrici che ieri, oggi ma soprattutto nel futuro decideranno di iniziare la loro battaglia contro la schiavitù.
Sappiamo che i lavoratori di Texprint non sono soli. Sono tante le amiche e gli amici che ci sostengono, ci seguono e hanno portato la loro solidarietà in questi giorni, ma ora più che mai abbiamo bisogno di voi.
Per sostenere uno sciopero così lungo anche il sostegno economico ovviamente è importante: dopo un mese di sciopero per poter continuare c’è bisogno di sostegno anche da questo punto di vista. È già in corso una raccolta per la cassa di resistenza da parte degli altri lavoratori del sindacato, ma non basta per sostenere 18 persone.
"8x5" significa eliminare la schiavitù dalle filiere della moda, ma anche rispondere alla "crisi" e alle minacce di piogge di licenziamenti pronti al momento dello sblocco governativo con una riduzione drastica degli attuali orari di lavoro che, in questa realtà, sono di norma 84 ore settimanali. 8x5 vuol dire più diritti e più posti di lavoro.
Sappiamo che i lavoratori che hanno alzato la testa non sono soli. La strada per cambiare il distretto è ancora lunga, ma questo sciopero è una prova della determinazione degli operai del distretto tessile e un segnale di speranza per tutti lavoratori che ancora subiscono queste condizioni nel settore della moda e non solo.
Organizer
SUDD Cobas
Organizer
Prato, PO