Come Ottenere Aiuto per Donne Maltrattate

| 8 min read Promozione della campagna

La violenza di genere e quella domestica sono mali che colpiscono principalmente le donne in Italia e nella società in generale. Ecco perché è molto urgente capire come offrire il nostro aiuto per donne maltrattate. Con “violenza domestica” si intende il comportamento abusante di uno o entrambi i compagni in una relazione intima di coppia, come il matrimonio e la coabitazione. Include qualsiasi tipo di violenza o abuso tra i diversi membri di una famiglia: quella esercitata sui minori dai loro genitori o contro gli anziani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità esistono quattro forme di violenza tra partner: fisica, sessuale, psicologica e comportamenti controllanti. Vediamo nel dettaglio il fenomeno del maltrattamento delle donne e cosa puoi fare per supportare le vittime.

Crea ora la tua campagna

Statistiche sul maltrattamento delle donne in Italia

Per iniziare ad aiutare le donne maltrattate dobbiamo prima prendere coscienza della gravità del problema. Numerosi studi e statistiche confermano che il problema della violenza domestica in Italia ricade principalmente sulle donne.

Secondo i dati diffusi a novembre 2019 dalla Polizia di Stato ogni giorno in Italia 88 donne sono vittime di atti di violenza, una ogni 15 minuti. Oltre ogni stereotipo, il numero delle donne che maltrattate aumenta in tutta Italia, da nord a sud. Il Rapporto Eures “Femminicidio e violenza di genere” racconta che nei primi mesi del 2019 sono state uccise 95 donne, una ogni tre giorni. Ottanta di questi femminicidi sono stati commessi in ambito familiare/affettivo e 60 all’interno di una relazione sentimentale. Dal 2000 a oggi in Italia sono state ammazzate 3.230 donne, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio partner o ex partner. Dati inquietanti che portano ancora di più a chiedersi come fare a dare aiuto per donne maltrattate.

Dove chiedere aiuto per le donne maltrattate?

Non è facile supportare chi subisce violenza. Soprattutto perché le vittime spesso negano il problema e non denunciano. Ciò è dovuto non solo alla vergogna che provano quando si rendono conto di ciò che hanno tollerato per tanto tempo, ma anche per blocchi psicologici che impediscono di agire e cercare una via d’uscita.

Ecco perché è importante avvicinare la persona che sappiamo essere in difficoltà e consigliarle di andare in un centro di assistenza per donne maltrattate. Non solo per mettere fine agli abusi fisici, emotivi e psicologici, ma anche per trovare aiuto finanziario in un momento di grave instabilità. 

Durante il percorso possono sorgere tanti dubbi. Tra questi come ottenere supporto legale ed economico per aiutare le donne che subiscono violenza domestica e hanno bisogno di giustizia. Altre opzioni sono investire tempo e denaro in enti di beneficenza che si occupano di contrastare il fenomeno della violenza contro le donne.

In Italia non c’è purtroppo un modello come quello spagnolo che assicura alle vittime una serie di diritti e di misure economiche per denunciare e andare via di casa. Per ora, a livello nazionale, sono previsti i congedi lavorativi (ma non per tutte le tipologie contrattuali), il divieto di licenziamento, la flessibilità oraria, la possibilità di andare in aspettativa e le giustificazioni per assenze e ritardi, e in alcune regioni interventi sulla formazione e l’inserimento lavorativo. Non c’è ancora quindi un vero e proprio supporto economico che sia un valido aiuto per donne maltrattate. 

Tra l’altro lo Stato italiano investe davvero poco nei centri antiviolenza: meno di un euro al giorno per ciascuna vittima, 12 milioni per tutti i centri d’Italia. Una cifra davvero misera se si pensa che la legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del 2013 individua come obiettivo quello di avere un centro ogni diecimila abitanti: fino al 31 dicembre 2017 ce ne erano invece solo 281, vuol dire 0,05 centri per diecimila abitanti.

Come cercare aiuto per le donne maltrattate attraverso il crowdfunding?

Per aiutare una vittima di violenza, una delle prime soluzioni che viene in mente è rivolgersi alla polizia o alle case antiviolenza. Ma ciò a cui di solito non pensiamo è il ricorso al crowdfunding. 

Perché è importante utilizzare il crowdfunding come strumento per la sensibilizzazione al problema e la ricerca di aiuto per donne maltrattate? Intanto è un modo per mettere il fuoco su un problema di cui si parla tanto. Si denuncia un caso anche per dare coraggio ad altre donne vessate da mariti, ex o stalker. 

Numerose organizzazioni che aiutano le donne vittime di violenza ricorrono alla raccolta fondi. Con le loro campagne promuovono l’uguaglianza e la lotta per i diritti. Iniziative che possono essere create su GoFundMe per supportare le vittime della violenza domestica economicamente, fisicamente e psicologicamente. Ciò fornisce loro non solo supporto morale, ma anche assistenza legale per ottenere giustizia. Spesso infatti i processi si prolungano per lungo tempo comportando numerose spese economiche.

Ottenere fondi di sostegno finanziario per le donne maltrattate può rappresentare un atto significativo per la società e gratificante per te. Pertanto, se non hai mai fatto crowdfunding, questa è la causa giusta con cui iniziare. Prima di cominciare ecco alcune cose che dovresti sapere: cos’è il crowdfunding e come funziona GoFundMe. Inoltre, ti sarà sempre utile imparare idee semplici per raccogliere fondi e i nostri consigli per la raccolta fondi.

Quando inizi la tua campagna di crowdfunding e l’argomento da trattare è delicato, come per la violenza di genere, la violenza domestica o quella sessuale, è necessario comunicare in modo appropriato. Non solo per rispetto nei confronti delle vittime, ma soprattutto per essere onesto sui motivi per cui hai creato la tua campagna e sulla destinazione dei soldi raccolti. Andranno a un’organizzazione? O una persona in particolare? Dai un’occhiata a questo articolo su 6 modi intelligenti per scrivere un titolo efficace per la tua campagna.

Quando ci chiediamo dove cercare aiuto per donne maltrattate dobbiamo tenere presente che non si tratta solo del “dove”, ma anche di “come” possono e dovrebbero essere aiutate. Ad esempio con un supporto economico. Il problema degli abusi domestici si porta dietro tutta una serie di conseguenze, spesso invisibili: l’assistenza medica, sia fisica che mentale (terapia psicologica); rifugi e residenze temporanee per le donne maltrattate e i loro bambini; oltre ai servizi sociali e alla consulenza degli avvocati. E che ci saranno anche spese legate alla casa, sempre derivanti dalla violenza domestica. Accade spesso che le donne vittime di violenza non lascino il tetto coniugale perché non hanno alternative, né denaro sufficiente a cercare una nuova abitazione. Quando lanci una raccolta fondi p quindi importante spiegare nel dettaglio come verranno impiegati i soldi dei donatori.

Affinché la tua iniziativa abbia una buona diffusione, devi condividerla su tutti i social network (sui tuoi e su quelli appositamente creati per la causa). Dovresti anche pensare a un modo per ringraziare i donatori. Inoltre, per questo tipo di campagne, può anche interessante imparare qualcosa su come creare un piano di raccolta fondi per un team. Dato  che la violenza contro le donne è un tema che spesso spinge le organizzazioni a creare iniziative. Se sei un’associazione (o un individuo) e vuoi iniziare la tua campagna su GoFundMe devi illustrare bene perché chiedi aiuto per una donna maltrattata.

Puoi raccogliere soldi non solo per aiutare una vittima di violenza, ma anche per dare una mano concreta alle vittime collaterali del femminicidio. Come ha fatto un gruppo di persone su GoFundMe aprendo il fundraising “Aiuto subito ai figli del femminicidio”. I beneficiari delle donazioni sono i figli di Carmela Morlino, accoltellata barbaramente dal marito di fronte a loro il 12 marzo del 2015. Ora sono affidati ai nonni, ma le spese per assicurare ai bambini una buona qualità della vita sono tante. In molti hanno risposto all’appello e il raggiungimento dell’obiettivo è vicino.

Molto particolare è la storia di Assunta: una donna di 60 anni venduta per cinquecentomila lire a un uomo di 20 anni più vecchio, quando aveva 14 anni. Dopo 40 anni di soprusi e abusi, tra cui la costrizione a prostituirsi, Assunta ha ucciso il marito. Per questo è stata condannata a 21 anni di carcere. Non ha avuto la possibilità di difendersi, né di avere le attenuanti. Per questo la community “I have a voice” ha deciso di aprire un crowdfunding per chiedere la grazia al Presidente della Repubblica. C’è bisogno di un avvocato che segua il caso e di far conoscere il più possibile la storia della donna. 

Un’altra raccolta fondi è quella per aiutare la famiglia di Elisa Pomarelli, uccisa brutalmente da quello che credeva fosse un amico. Tre persone hanno deciso di lanciare un crowdfunding per dare un sostegno ai familiari nella gestione delle spese del funerale e di quelle legali. 

Molto particolare è il crowdfunding organizzato da Marco Gobbato in sostegno dell’associazione C.H.I.A.R.A., un centro antiviolenza di Voghera che accoglie le donne vittime di violenza e maltrattamento familiare ed extrafamiliare fornendo loro sostegno e aiuto. Per raccogliere fondi hanno organizzato un evento durante il quale Toby Gobbato, esperto di arti marziali, ha affrontato altri atleti per 24 ore, senza mai scendere dal tatami.

Per combattere la violenza contro le donne, puoi anche decidere di mettere in piedi un evento per sensibilizzare le persone. Trai l’ispirazione dal fundraising per la Women’s march Rome.

Raccogli fondi adesso e aiuta le vittime della violenza domestica

Se parliamo di aiuto per le donne maltrattate, il crowdfunding è un’alternativa semplice per contribuire a contrastare il fenomeno e aiutare le vittime. La piattaforma GoFundMe è semplice, veloce e a. Ed è un ottimo strumento per promuovere le cause importanti, come la violazione dei diritti umani. Lancia una campagna, da solo o in collaborazione con un’associazione. Se conosci già un caso di violenza domestica, cosa aspetti? Inizia ora la tua raccolta fondi su GoFundMe.

Crea ora la tua campagna

Scritto da elisa