Un viaggio per raccogliere informazioni per la sua tesi di laurea, è l’occasione per Giorgia Ginaldi, studentessa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, di conoscere la peculiare realtà della Red House, una casa/rifugio situata nella Groenlandia dell’est, a Tasiilaq, cittadina di 1900 abitanti. Rientrata a Milano, durante il lockdown, il suo pensiero torna a quell’edificio simbolo, isolato da tutto.
Con la chiusura delle attività commerciali e dei voli, anche il rifugio ha dovuto fermare la sua attività. The Red House è un luogo di scambio culturale, esempio di turismo ecosostenibile e soprattutto, rifugio per gli Inuit, popolazione indigena millenaria, che sembrava essere condannata all’estinzione prima dell’arrivo di Robert Peroni, ex esploratore altoatesino.
Giorgia decide di aprire la raccolta fondi ‘Save The Red House in East Greenland!’ La campagna in poco tempo raggiunge un successo inaspettato e, grazie al tam tam dei social, con oltre 1.100 donatori, sono stati donati 99.150 euro, assicurando un futuro alla struttura. “Mai avrei pensato di poter arrivare ad un traguardo di questo genere – racconta Giorgia – e non mi riferisco solo al risultato economico, ma ad una nuova rete di legami che si è creata, fondamentale visto il periodo di distanziamento. Grazie ai donatori, Robert è riuscito a mantenere una piccola squadra in questo periodo, il che assicura il futuro della Casa Rossa”.